Di tanto in tanto tornano in auge le vicissitudini di uno dei sistemi operativi più travagliati degli ultimi anni, quel webOS prima Palm e poi HP che avrebbe fatto gola, almeno secondo certe voci, ad alcuni produttori di hardware e che in queste ore ha cambiato, per cosi dire, nuovamente connotazione. I vertici di HP hanno annunciato che il sistema operativo webOS passerà in open source, avvalendosi quindi della collaborazione di tutti per lo sviluppo futuro.
Come esempio di OS open source abbiamo tutti Android di Google, il robottino verde è ad oggi il sistema operativo più diffuso in molte delle principali nazioni del mondo smartphone e tablet e seguirne l’esempio è per HP la soluzione migliore. Ovviamente HP rimane il principale sviluppatore della piattaforma, ma è altrettanto certo che la comunità di sviluppatori internazionali accolga con estrema fiducia questa notizia.
La nuova natura all’insegna dell’apertura che caratterizzerà il futuro di webOS potrebbe infatti attirare l’attenzione di numerose aziende intenzionate a diversificare la propria linea di prodotti, proponendo soluzioni alternative sul mercato già nei prossimi mesi; tra questi senza dubbio figurerà HP che ha annunciato che presenterà nel corso del 2012 alcuni tablet basati su Windows 8 ma che allo stesso tempo non esclude la possibilità di studiare nuove tavolette basate proprio su tale piattaforma operativa di sua proprietà (tra l’altro).
Lo scenario del mondo mobile si diversifica ulteriormente reinserendo di diritto webOS nel novero di quei sistemi operativi che reclamano ulteriore spazio proprio a scapito di Android e iOS, e proprio a tale proposito i valori in campo potrebbero livellarsi e perfino cambiare radicalmente, anche se è presto per dire se e quanto il nuovo webOS open source attirerà gli sviluppatori.