Vodafone, UMTS e Internet – storia di un (dis)servizio

Vodafone Internet KeyDi questi tempi la Rete e l’accesso ad essa è uno dei bisogni primari che un po’ tutti sentiamo; ADSL ormai è una tecnologia fondamentale per usufruire di tutta una serie di servizi, ma purtroppo sul territorio italiano la copertura non è totale e spesso bisogna percorrere strade alternative. Teoricamente la strada più praticabile è quella della tecnologia UMTS offerta da diverse compagnie, tra cui Vodafone. Proprio Vodafone Internet Key è l’oggetto di un’interrogazione parlamentare depositata dal senatore del Partito Democratico Mario Gasbarri.
Prima di proseguire, per evitare commenti fuori posto che porterebbero un’eventuale discussione OT, è bene che io specifichi che non m’importa assolutamente nulla del colore politico. Il problema c’è e sono contento che se ne parli proprio in un ambito in cui difficilmente si da peso a determinate tematiche (e dove spesso emerge molta ignoranza su quegli argomenti vicini alla realtà della “gente comune”).
Come sapete, anche io sono un povero digital diviso: non vivo nel centro abitato ma in una frazione del mio Comune e, nell’illusione di poter avere un accesso ad Internet con una velocità di connessione superiore a quella di 56 Kb/sec (praticamente ingestibile, anche perchè per diverse ore non potevo ricevere nè effettuare chiamate), ho sottoscritto un contratto che mi lega a Vodafone per due anni. Ho a disposizione 100 ore mensili per navigare dal lunedì al venerdì (i.e. 5 ore al giorno nei giorni lavorativi), mentre il sabato e domenica non ho limiti di tempo; quando ho dovuto effettuare la scelta, questa mi sembrava una soluzione vantaggiosa poichè non avrei avuto gli assurdi limiti sulla banda previsti dalle altre società.
Speravo di poter finalmente superare un grandissimo scoglio, ma in questi mesi purtroppo sono stato ampiamente smentito.
La più grande penalizzazione è costituita dall’inaffidabilità del servizio: nonostante il ballon tip che annuncia che la connessione è attiva (ad una velocità fittizia di 7,2 Mbps), “surfare” sul Web in determinate occasioni (ma comunque troppe per i miei gusti) è impossibile per uno dei seguenti motivi: velocità bassissima, host irraggiungibili, disconnessione automatica dopo un tempo totalmente aleatorio.
Se si è “fortunati” questo tipo di episodi si verifica al termine dell’intervallo di 15 minuti di “navigazione” che viene conteggiato anticipatamente da Vodafone, ma spesso si è costretti ad una disconnessione (o il programma VMC lite lo fa da solo) dopo pochi secondi. Grazie a questi episodi l’ultima volta ho sforato la soglia delle 100 ore e ciò si è tradotto in un sovrapprezzo di circa 12 euro che, sommati ai 30 che già verso mensilmente, danno un totale di 42 euro mensili. Un po’ troppi per un servizio meno veloce e meno efficiente e sopratutto non usufruibile 24 ore su 24, non credete?
Non è finita qui: ipotizzate che questo si verifichi quando state effettuando un’operazione importante, come una transazione on line o l’aggiornamento del firmware del vostro telefono; comprendete dunque come i danni possano essere davvero pesanti per le nostre tasche. Qualcuno può rispondere che questo è ciò che potrebbe accadere anche con la tecnologia ADSL in caso di calo di tensione. L’osservazione è giusta, ma vi assicuro che cali di tensione o black out sono molto meno frequenti delle disconnessioni automatiche. Inoltre a queste si può sempre ovviare con un gruppo di continuità.
Tenete in considerazione il fatto che io non uso la Vodafone Internet Key, oggetto di denuncia da parte del senatore Gasbarri, ma la Internet Box che in linea di massima dovrebbe garantire un servizio migliore.
E allora, da cliente profondamente deluso, condivido in toto le parole del senatore del PD che dice che questo prodotto “si sta rivelando invece soltanto un danno per coloro che lo acquistano”. E non solo economicamente, ma anche a livello di stress.
Quando poi mi sposto nel centro urbano vedo che tutto funziona a meraviglia (però non ho mai effettuato connessioni di una certa durata e testare le disconnessioni automatiche) e questo perchè lì ci sono i “ponti radio da 3 Giga, in grado di sostenere alte velocità di connessione e di trasmissione dati”.
Quousque tandem abutere, Vodafone, patientia nostra?

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