Una ricerca: i videogiochi violenti influenzano solo i giovani già instabili

Violenza nei videogiochi?Venivano ancora chiamati spregiativamente giochini elettronici da genitori e giornalisti perplessi, la grafica era formata da quattro pixel in croce, e già si sosteneva che trasformassero i bimbi in killer. E, ovviamente, con l’affinarsi del realismo (specie in un’epoca in cui il bullismo d’un tratto spaventa) le accuse sono peggiorate. Il mio parere personale è che se i videogiochi rendono la gente violenta, i miei erano tutti rotti. Sembra dare più chiarezza alla questione un rapporto della rivista scientifica Psychology, Crime & Law, che ha studiato 110 bambini per scoprire se i loro livelli di rabbia aumentavano dopo essere stati esposti a Quake II.
L’esperimento, preceduto da un’analisi della personalità, è ritenuto innovativo per aver preso in considerazione la possibilità che ci fossero tre tipi diversi di risposta possibile allo stimolo, e non due. Infatti, dopo 20 minuti di gioco, in 77 soggetti il livello di rabbia era inalterato, in 22 era aumentato sensibilmente, e nei restanti 8 invece era diminuito. Correlando il risultato del test alle analisi della personalità il risultato è piuttosto chiaro: chi ha una personalità stabile non viene influenzato dai videogiochi, chi ha un carattere più fragile invece reagisce allo stimolo: se è arrabbiato, si calma, se è calmo, perde le staffe. Vale la pena notare che solo in 2 casi i livelli di rabbia sono stati ritenuti preoccupanti. In effetti, se uno perde il controllo per un videogioco, molto probabilmente ha qualche serio problema per conto suo!

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