[galleria id=”151″]“Non forzeremo nessuno ad usare Bing”: questa una delle prime dichiarazioni rilasciate da Microsoft, che essendo per l’appunto Microsoft ha sentito immediatamente la necessità di ribadire che non approfitterà del vantaggio conferitole dalla piattaforma Windows per darsi una spintarella.
In effetti, probabilmente non è il caso di aggiungere al fuoco altro carburante per le “faccenducole” che girano attorno al problema antitrust. Ma veniamo piuttosto al nuovo search engine, che oggi appare (ironia della sorte?) con una homepage monopolizzata da un bellissimo leopardo delle nevi che mi par di capire è solo uno dei “volti” del search engine. Bing è già localizzato in italiano, e la cosa non sorprende, pur campeggiando ancora la scritta “beta” sotto al suo nome. Al giorno d’oggi, lo status di beta perenne è comune a grandi e piccoli prodotti informatici!
Facendo una ricerca sul mio annoso e ormai semi-ritirato nick rammit, Bing presenta dei risultati soddisfacenti, devo dire. Abbiamo al primo posto l’azienda di demolizioni a cui mi par quasi di aver fatto la pubblicità negli ultimi anni, la comunità italiana dei Rammstein (ramm e IT, t’è capì?) e poi ovviamente Trackback. In effetti Microsoft sostiene di aver creato un motore di ricerca che bada al contesto e alla rilevanza, non alla popolarità di un link (anche se credo che una ditta che agita palle giganti di ghisa ed esplosivi meriti più fama di me!). Dei miei blog personali, vecchi e nuovi, nessuna traccia.
Se cerco Google Wave, invece, mi viene proposta la pagina ufficiale di Google, e poi dei risultati misti in italiano (corriere scienze) e in inglese (siti con un buon profilo come ZDNet e Softpedia). Alla faccia del “non mettiamo i link più popolari”. In alto, sotto al box di ricerca, si può selezionare risultati solo in italiano e solo dall’Italia. Per accedere a Bing in inglese (e a me generalmente serve così un motore di ricerca) si deve andare in alto a destra sotto Extra> Preferenze
e selezionare la lingua desiderata.
Come nel magico mondo di Google si può accedere con il proprio account di Windows Live. Questo permette di:
Windows Live ID ti consente di aprire un conto cashback di bing, ricevere avvisi sulle notizie di bing, aggiungere raccolte di mappe di bing e ottenere l’accesso completo al centro webmaster di bing e al centro sviluppatori di bing.
Citando la pagina di login.
Passiamo ai risultati multimediali. Ho provato a cercare prima Coin Operated Boy, poi Dresden Dolls, ma nulla. Mi dava risultati unicamente testuali. Si vede che il gruppo non è sufficientemente famoso, che dire!
Soffocando un sospiro allora ho provato con qualcosa di più facile ed ho cercato Madonna. La pagina di Bing è davvero cambiata! E’ apparsa la pubblicità (separata dal resto in un box beige) seguita da un ulteriore elemento grafico contenente le immagini della nostra magrissima amica, e dei link ad una versione di sole immagini, video e alla biografia della cantante.
- Le immagini portano ad una pagina molto simile a Google Image search, in cui prevedibilmente Madonna è mescolata… All’altra Madonna.
- I video portano ad un’altra pagina di testo. Il che è strano perchè altrove ho trovato un link ad una pagina di video che possono essere fatti girare direttamente su Bing (peraltro solo passandoci sopra il mouse, mooolto spettacolare!). Vorrei sapere dove sta il problema, evidentemente, qui qualcosa non ha funzionato.
Conclusioni
In questo breve esperimento su Bing ho esplorato un po’ il funzionamento del motore di ricerca Microsoft, e ne sono uscito con un’impressione decisamente positiva. Il codice è ben scritto e Bing è rapido come il fulmine. I risultati sono soddisfacenti, e non molto diversi da quelli che otterrei con Google. In effetti, non posso certo trovarmi in disaccordo con chi dice che non sarà sulla potenza tecnica che si combatterà la battaglia contro Mountain View: dubito che all’utente medio importerà molto il grado di rilevanza di link che sembrano quasi usciti dallo stesso motore.
E se Bing avesse successo, beh, io ne sarei contento. Mi piace il clima di concorrenza, e mi piacerebbe ancora di più vedere i SEO che corrono come formiche disturbate per cercare di capire Bing almeno quanto Google (cioè poco e male, e in modo quasi “mitologico”, mi viene spontaneo di dire).
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