In molti si sono chiesti che razza di significato recondito possa avere il messaggio che Apple ha diffuso oggi, in quella che per noi europei è stata la notte tra il 16 e il 17: Apple si ritira dal Macworld e questo sarà l’ultimo anno. E cosa ancora più inquietante, Steve Jobs non terrà alcun keynote, neppure per dire addio alla prestigiosa manifestazione. C’è qualcosa che non va?
I tempi sono bui, certo, ma come molti hanno fatto notare fino all’anno scorso il Macworld è sempre stato uno dei punti focali della tattica di marketing di Apple. Le fiere sono agonizzanti da anni, grazie ad Internet, eppure avevano ancora il loro posto come eventi sociali, anche se siamo nel periodo economicamente più nero della storia contemporanea dopo la Crisi del ’29. E poi, andate a leggere il messaggio che ha diramato la corporation di Cupertino. Secco. Duro. Freddo come il ghiaccio.
Non ci vuole molto a sospettare che sotto ci sia qualcosa, esattamente come ha fatto il solito Gizmodo. Steve Jobs è lo spirito stesso del Macworld, e se Apple si mette a dirci durante un martedì qualsiasi e a meno di un mese di distanza che il Macworld si farà senza di lui, suona molto, molto strano. Dopo tutto quale occasione migliore ci sarebbe stata per spegnere per sempre i riflettori del Macworld del suo stesso palco?
Le teorie della cospirazione abbondano, a questo punto: problemi seri con gli organizzatori, nessun prodotto da proporre (ma stiamo parlando della Apple, anche se avessero solo aria fritta la proporrebbero in pompa magna) oppure la solita, scontatissima storia dell’orrore: Steve Sta Male. E, ahimè, questa volta suona più convincente del solito.
AGGIORNAMENTO: CNet sembra piuttosto sicuro che si tratti di dissapori con la IDG, la compagnia responsabile dei Macworld. Paul Kent, il vicepresidente della compagnia, ha fatto sapere che l’anno prossimo il Macworld si terrà anche senza la presenza della multinazionale di Cupertino. Phil Schiller, vice di Jobs, terrà l’ultimo keynote di Apple al Macworld martedì 6 gennaio.