Al festival del giornalismo di Perugia è stato presentato il social network Storify. Burt Herman, co-fondatore del progetto, ha illustrato la sua creazione volta a raccogliere, elaborare e condividere storie sul Web sfruttando i potenti mezzi di comunicazione che Twitter, Facebook e YouTube sono diventati. Proprio tramite i social network e la condivisione delle informazioni da parte degli utenti, raccontare una storia o fare la cronaca di un evento si può fare tramite Storify. Quello che alcuni vedono come l’ennesimo sito dal carattere social, potrebbe in realtà rappresentare il futuro dell’informazione e del giornalismo.
Burt Herman, ex giornalista di Associated Press, ha spiegato: “Quello che facciamo, e’ selezionare la massa di informazioni che c’e’ sulla rete e renderla fruibile a tutti“. Da strumento di giornalismo professionale, Storify è quindi diventato un social network aperto a tutti. L’intuizione avuta da Herman è semplice quanto il funzionamento del sito, l’idea si basa sul tentativo di trasferire sul Web le vecchie lavagne delle redazioni dei giornali. Tramite drag and drop di contenuti multimediali, tweet, post di Facebook, commenti, video di YouTube…si può arrivare a ricostruire la cronaca di un evento e contribuire alla diffusione delle informazioni.
Da quando Storify non è più riservato alle testate giornalistiche ma è stato aperto al pubblico, la sua popolarità è cresciuta esponenzialmente e, ora, tutti possono contribuire a creare una “storia sociale”. Blogger, giornalisti, singoli utenti…il social network è popolato da diverse figure che contribuiscono alla ricostruzione delle storie e degli eventi di attualità. In Italia sono già migliaia gli iscritti a Storify che partecipano a questa esperienza di giornalismo partecipativo. Il sito ha già “prodotto” 21 mila storie linkate su oltre 5000 siti e condivise quotidianamente sui principali social network. Un sistema per fare informazione che era già in uso a testate del calibro di Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, NPR, Bbc, Huffington Post, Al Jazeera…è quindi ora a disposizione di tutti gli utenti del Web.
Una volta iscritti al sito, si avrà a disposizione uno strumento di reporting per aggregare citazioni, messaggi ed opinioni dai social media. Gli elementi possono essere organizzati, riordinati ed eliminati in futuro, in modo da illustrare meglio le proprie storie. Nella pagina principale del sito vengono mostrate le storie più recenti e, volendo, possiamo interagire con i suoi elementi, condividerla o trovare notizie simili. Avevamo già visto come Twitter, YouTube e i social media in generale fossero diventati degli importantissimi strumenti di comunicazione ed informazione, ora diventano però una parte integrante della costruzione delle storie, assumendo così un’importanza ancora maggiore.