Si guasta il PC, viene giustiziato

michael richardA volte mi meraviglio che qualcosa riesca ancora a meravigliarmi. L’uomo è davvero un essere fantastico. Nel bene e nel male non smetterà mai di stupire perché lui crea, ha fantasia, fa uso di processi metaforici, vola, naviga per i mari, naviga su Internet, cammina sulla Luna, cura le malattie, le crea, abbatte foreste, le ripianta, mette al mondo creature e poi le ammazza senza motivo.
In Texas (e dove sennò) un detenuto nel braccio della morte è stato giustiziato perché, a causa di un serio guasto al computer, il suo avvocato non ha potuto stampare il file con la richiesta di appello.

Il presidente della giuria armato di “In God we Trust” e mentre ripeteva mentalmente “Non uccidere il prossimo tuo” ha allegramente rifiutato di rinviare la data dell’esecuzione (evidentemente aveva una certa fretta). Non solo. Il giudice Sharon Keller, senza chiedere il parere dei colleghi, ha anche e soprattutto respinto la proposta di accettare il ricorso dopo il termine improrogabile delle 5 del pomeriggio nonostante il personale fosse ancora negli uffici e disposto ad attendere (secondo gli avvocati sarebbero bastati circa 20 minuti). Lo studio legale era anche riuscito a fare in modo che il file arrivasse entro l’orario stabilito tramite email, ma il lungimirante magistrato americano si è opposto alla gestione elettronica della pratica che ha definito poco ortodossa.
Il presidente del Comitato per i Diritti Civili texano ha subito presentato una protesta ufficiale presso la Texas State Commission che a sua volta giudicherà sulla condotta anomala del giudice Keller. Nel frattempo Michael Richard, 53 anni, condannato per un omicidio commesso nel 1986, nella stessa sera moriva tramite iniezione letale.

Gli Americani, quel popolo che deve portare la civiltà nel mondo.

Categorie Senza categoria

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy