Ragazzo norvegese attaccato da un’alce si salva applicando le tattiche di World of Warcraft

MooseIn un certo senso i videogiochi hanno salvato la vita di un giovane norvegese dodicenne, che, vedendo la sorellina aggredita da un’alce assetata di sangue umano (!!!) ha deciso di urlare e gesticolare il più possibile per attirare l’animale a sè. Successivamente, vedendo la bestia avvicinarsi minacciosa, ha optato per fingere la morte. [ho agito] esattamente come si impara al trentesimo livello in World Of Warcraft”, ha detto il ragazzo. Per fortuna, l’alce non ci ha mai giocato e non ha resistito alla skill.
Il sito che ha pubblicato la notizia, Nettavisen, è il più grosso giornale online norvegese, quindi potremmo persino avere un minimo di fiducia sul fatto che le cose siano andate davvero così. Per quanto riguarda l’alce, beh, chiaro, si tratta di un animale erbivoro (ci mancherebbe), ma in autunno è in amore e quindi abbastanza aggressivo.
Ovviamente in questa storia c’è un grosso “però”: non credo proprio che a nessuno sarebbe necessaria una vasta esperienza di World of Warcraft per svenire quando viene attaccato da un ungulato alto un metro e ottanta al garrese e del peso di una tonnellata! 😀
Così come non ritengo che i videogiochi possano corrompere le giovani menti o avere un effetto negativo sull’apprendimento, allo stesso modo non credo proprio che possano insegnarti molto sulla vita nei boschi. Nel periodo in cui ero ossessionato dai videogame non ho imparato a sparare con precisione, nè a diventare ricco e neppure come instaurare la dittatura assoluta in un impero malvagio… Quindi non vedo perchè questo giovane vichingo avrebbe dovuto assimilare la saggezza animalista di Tarzan da un MMORPG.

Poi, detto tra noi, la colpa è della sorella. Non avrebbe dovuto avvicinarsi ad un mostro di un livello tanto superiore al suo.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy