Apparentemente usare una mappa è facile e soprattutto gratuito: basta andare su Google Maps oppure accendere il proprio navigatore satellitare. In realtà, noi possiamo usare quelle mappe solo perchè qualcun altro sta pagando i diritti. Quei dati geografici li possiamo consultare, ma in realtà poco altro, perchè sono tutti soggetti a copyright.
Che ne dite di un progetto che utilizzi il volontariato, stile Wikipedia, per mappare la superficie terrestre, ed in particolare strade e città? Certo, potreste dire che non dà nessuna garanzia di affidabilità, ma vi svelo un piccolo segreto: non la danno neppure le mappe proprietarie, anzi, alcune inseriscono addirittura errori intenzionali, magari anche solo per controllare che qualcuno non le copi.
Il progetto OpenStreetMap è iniziato 4 anni fa, e partendo dal nulla ormai ha fatto molta strada… Beh, di chilometri ne ha letteralmente fatti milioni, usando l’aiuto di decine di migliaia di utenti che hanno usato i loro dati GPS per creare la prima mappa libera ed open source del mondo, usando programmi come GPSBabel per convertire i dati delle proprie unità portatili ad un formato libero.
Certo, di buchi ce ne sono moltissimi, e non tutti i paesi sono ben coperti. Allo stesso tempo, alcuni stati non si sono mai preoccupati di fornire copertura e assistenza alle aziende che creano mappe proprietarie, e di fatto OSM fornisce di questi luoghi i dati geografici più accurati che si possono trovare in giro. Basta per esempio confrontare Baghdad su Google Maps e su OSM per accorgersi della differenza. Credetemi quando vi dico che molto presto l’uso delle costosissime mappe proprietarie avrà un forte calo, almeno se il metodo del crowd sourcing continuerà a portare frutti di gran qualità per questo interessante progetto!