Open Source: Unione Europea abbandona il software libero

Commissione Europea Open Source
Lo scorso 19 maggio, la Commissione Europea ha pubblicato un documento inerente alla normalizzazione ed all’interoperabilità nel campo delle telecomunicazioni e di Internet. In particolare dal documento sono stati eliminati tutti i riferimenti relativi agli standard open source ed all’inovazione, aprendo così forti dubbi sulla scelta di adottare software proprietario. Tale sospetto ha portato numerose associazioni di consumatori che hanno accusato l’Unione Europea di oscurantismo, abbandonando il software libero in favore dei soliti monopolisti.

Quella che è stata definita come l’Agenda Digitale sembrerebbe aver scartato un’importante società di Information Technology aperta, innovativa e competitiva in favore delle note aziende produttrici di programmi commerciali. Eppure fino a qualche tempo fa sembrava ferma la volontà di voler dare l’opportunità all’open source di diffondersi nella pubblica amministrazione.
 
Il Conseil National du Logiciel Libre ha però denunciato l’attuale cambio di direzione della CE che denota un’attenzione privilegiata della classe politica agli interessi delle multinazionali e che non agevola in alcun modo cittadini, imprese e pubblica amministrazione. inoltre nel documento è stato eliminato ogni accenno alla trasparenza ed alla volontà di risparmiare risorse economiche.
 
In un momento di forte crisi economica globale, nel quale sarebbe utile favorire il risparmio della pubblica amministrazione e gli investimenti da parte delle imprese, tale decisione risulta quanto meno criticabile.

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