Il progetto One Laptop per Child (OLPC) è stato vittima di molti problemi, non ultimo dei quali il fatto di non aver mai realmente raggiunto l’obiettivo di poter vendere il proprio prodotto, un portatile semplificato ed irrobustito per il mercato educational dei paesi in via di sviluppo, al prezzo di 100 dollari l’uno. Nonostante ciò, la campagna promozionale con cui è stato dato il via alla sua distribuzione è stata un grande successo. Denominata Give One, Get One (uno lo regali, l’altro lo prendi), ha fatto leva sugli istinti filantropici dei possibili clienti: ad ogni laptop XO comprato, un altro viene spedito in beneficienza per i paesi bisognosi. Gli ordini sono stati così tanti che il direttivo di OLPC ha saggiamente optato per estendere la campagna fino alla fine dell’anno.
In effetti la promozione sarebbe dovuta durare per sole due settimane, ma per le molte persone interessate a formare gruppi di raccolta fondi era un limite di tempo decisamente troppo stretto. Il costo di una coppia di XO ai fini di questa offerta è di 399 dollari, ma ovviamente se si comprano grandi quantità il prezzo cala drasticamente. Da 10.000 laptop in poi, in effetti, si raggiunge la fatidica cifra di 100 dollari al pezzo.
A quanto pare il Progetto OLPC è riuscito a ottenere ordini per venti milioni di dollari, vale a dire due milioni al giorno dall’inizio della distribuzione: se si continuasse su questi ritmi sarebbe possibile sfiorare il mezzo milione di unità vendute prima della fine del 2007. Certo, l’obiettivo di raggiungere i 150 milioni di utenti entro il 2008 è sempre stato esagerato, ma Nicholas Negroponte, direttore esecutivo dell’iniziativa, continua a crederci sul serio.
Concorrenza benefica
In un certo senso il buon Nicholas potrebbe ottenere il suo desiderio: c’è qualche speranza che 150 milioni di bambini dei paesi in via di sviluppo ricevano un portatile in un anno, solo potrebbe non trattarsi necessariamente di un XO. Infatti l’iniziativa OLPC sta causando dei piccoli terremoti e dei bruschi cambi di vedute in certe grandi multinazionali, che con le loro imponenti risorse hanno tutte le carte in regola per surclassare il progetto con delle alternative a basso costo concorrenziali. Ad esempio, Intel ha creato in quattro e quattr’otto un portatile facile, economico e robusto denominato Classmate, e allo stesso tempo Microsoft è disposta a dare via Windows a 3 dollari per combattere Linux nei paesi poveri. Anzi, a dire il vero Steve Ballmer è preparato a fare proprio di tutto per svilupparsi in quei mercati. Potete stare sicuri che se anche OLPC dovesse finire male, sarà per la troppa concorrenza, non per il disinteresse.
E, detto spassionatamente, questo è bene.
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