La versione cinese di Skype è spiata dal governo

skype breath
Il motto di Skype è “take a deep breath”. Si riferiranno al waterboarding?
 
I dissidenti cinesi, finora convinti della sicurezza del protocollo del noto programma di instant messaging e telefonia via-Internet Skype hanno ricevuto una brutta sorpresa in questi giorni. Gran parte del traffico di Skype in Cina passa per i server di Tom, una joint venture tra eBay, che possiede il servizio, e il Tom Group, di proprietà di un magnate di Hong Kong.
Tutto questo traffico ricade sotto alle severissime e repressive regole di controllo del governo Cinese, ma come ha fatto sapere il Presidente di Skype, finora si riteneva che queste regole costringessero solo alla censura, e che si trattasse quindi solo di un blocco di tutti i messaggi che contenevano parole offensive e sovversive. Così non è: un esperto di sicurezza di nome Nart Villeneuve ha scoperto che i server di Tom trattengono milioni di conversazioni in un formato insicuro, facilmente accessibile dall’esterno. E, tanto per rincarare la dose, non si tratta solo di quelli contenenti le parole della “lista nera”, ma anche comunicazioni probabilmente riconducibili ad individui che il governo cinese ritiene sospetti. Il rapporto di Villeneuve si focalizzava solo sulle chat, ma pare che i server contengano anche registrazioni delle telefonate. Nessuno sa che fine facciano poi questi dati, ma il significato sinistro della faccenda è facilmente intuibile.

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