La Electronic Frontier Foundation critica Apple

primo emendamento

 
Gli utenti Mac in generale usano di più i programmi open source rispetto ai loro “colleghi” che lavorano su Windows. La consapevolezza di avere a che fare con qualcosa di diverso sicuramente porta ad una maggiore apertura verso le alternative ai più blasonati software commerciali; strada, quella delle alternative, che tra l’altro in questi ambiti è spesso l’unica percorribile. Purtroppo Apple non sempre dimostra lo stesso amore per questa affascinante filosofia che, ricordiamo, da un punto di vista tecnico ha permesso il raggiungimento di tanti, importantissimi risultati.
L’azienda di Cupertino è stata pesantemente criticata dalla Electronic Frontier Foundation a causa dell’azione legale nei confronti di un Wiki: appellandosi al Digital Mellenium Copyright Act Apple ha fatto in modo che all’interno di BluWiki fosse cancellata una discussione dal titolo iPodhash; l’argomento del thread incriminato era il crack della checksum hash introdotta dalla società a partire da settembre 2007 su un file del sistema operativo dell’iPod. La criptazione del file iTunesDB ne rende difficoltosa l’operazione di scrittura da parte di altre applicazioni; in altre parole gli utenti dell’iPod da settembre 2007 non possono usare software diversi da iTunes per gestire i file presenti sul loro lettore.
Che Apple voglia tutelare le sue scelte è anche normale, d’altronde gli acquirenti siamo noi e se non siamo d’accordo con le politiche di una determinata azienda, siamo liberissimi di non comprare i suoi prodotti (o almeno in linea teorica sarebbe così, perchè lo scopo del marketing è quello di generare una necessità che non c’è, ma questo è un altro discorso). Ma andare a colpire una discussione (tecnica) che contiene giusto alcuni esempi di codice e nessun riferimento ad alcuna applicazione per effettuare il crack è davvero antipatico e contro il principio di libertà di espressione.
Principio che è il basamento di ogni stato che si possa definire democratico.

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