Il caso Peppermint scomoda anche Beppe Grillo

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Il caso Peppermint (di cui abbiamo già parlato qui), la famosa lettera (ecco l’immagine) inviata dalla studio legale Mahlknecht & Rottensteiner in cui si chiede a quasi 4000 utenti italiani un risarcimento danni per aver condiviso un mp3, sta appassionando non solo i diretti interessati, ma il resto dei netizen e dei giuristi italiani.
L’ultima novità riguarda l’intervento di Beppe Grillo sul suo blog personale (uno dei primi nel mondo per accessi). Il famoso mattatore genovese attacca lo studio legale bolzanese con la sua irriverente ars retorica invitando gli utenti a tutelare la Peppermint non comprando più, né diffondendo i suoi brani.

Se ne avete uno sul vostro pc cancellatelo. Poi fate una mail di conferma all’avvocato Otto Vasken.

Grillo ha già mobilitato la sua efficientissima squadra di avvocati per una consulenza invitando anche il Garante per la privacy a intervenire

La Peppermint per scovare gli italianen si è avvalsa di Logistep. Questa società ha fatto “un download di test dei brani e ha verificato il valore hash del file”, parole del suo direttore Schneider. Non so se questi dowload e hash siano una violazione della privacy. Giro la domanda al Garante. Chi vuole può farla direttamente alla Peppermint (mail).

Potete leggere tutto il post su www.beppegrillo.it
Per maggiori approfondimenti squisitamente legali vi segnalo questo interessantissimo thread di p2pforum dove si confrontano proprio gli avvocati.

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