Il recente lancio di OpenSocial e la successiva Open Handset Alliance hanno fatto ulteriormente salire le quotazioni di Big G che attualmente si attesta su un valore di circa 225.000.000.000 di dollari. Belli i nove zero vero? Ma molti si chiederanno: come può un motore di ricerca rappresentato da un semplice logo e una linea di comando valere così tanto? Ecco la risposta.
Innanzitutto ormai Google non è più solo un motore di ricerca. Nel suo portfolio, infatti, si contano qualcosa come 70 applicativi, più o meno famosi, che risultano un ottimo corredo al search engine. Tra questi spiccano nomi come AdWords e AdSense, che portano un notevole profitto alla compagnia californiana. Cionostante AdWord da solo non può giustificare i 225 miliardi di cui sopra. Evidentemente qualcosa sfugge o si deve più semplicemente ammettere che il valore di mercato di Google è dato da una nuova fonte di ricchezza: la quantità di informazioni che riesce a gestire. Mi rendo conto che per molti sto scoprendo l’acqua calda, ma non sempre le cose sono così scontate come sembrano. Ora tutti gli aspiranti Paperoni devono porsi una nuova domanda che non ha più a che fare con oro, petrolio e diamanti, ovvero:
di quanta informazione ho bisogno per diventare miliardario?
Bene, ora che avete un nuovo tarlo cerchiamo di dargli una risposta.
La Berkeley’s School of Information Management Systems (SIMS) ha calcolato l’informazione globale prodotta sia nel 1999 che nel 2002. La SIMS ha studiato il volume dei dati unici creati in tutto il mondo stimando che nel 1999 sono stati prodotti tra i 2.132.238 e i 3.416.281 Terabytes di informazione. Il secondo studio relativo al 2002 riporta invece dei valori che vanno da i 3.416.281 a i 5.609.121 TB pari ad un incremento annuale di circa il 19 percento. Presumendo che il tasso di crescita si sia mantenuto intorno ai valori del 2002 e riportandolo al 2006 possiamo stimare che lo scorso anno sono stati prodotti tra i 6.869.341 e gli 11.278.629 TB di informazione. Il dato è interessante, ma non ci dice ancora molto riguardo la nostra scalata al miliardo. Dobbiamo rifarci, quindi, ad una seconda fonte per completare il quadro.
Nel novembre del 2006 Google ha pubblicato il Bigtable: A Distributed Storage System for Structured Data. Il documento tra le altre cose riporta proprio il dato che mancava alla nostra equazione: il volume di dati gestito da Mountain View. Secondo quanto dichiarato dall’azienda il database di Google indicizzava nel 2006 circa 800 TB di informazione. Se riprendiamo i dati del SIMS il calcolo da fare è semplice e il risultato è che Google dispone di meno dello 0.02% dell’informazione prodotta in quel singolo anno. (Mi ricorda un po’ la storia di Tronchetti Provera con la Telecom😉
In conclusione ora sapete una cosa che definirei fondamentale: per diventare miliardari e aspirare a conquistare la Terra vi serve meno dello 0.02% dell’informazione prodotta annualmente nel mondo intero.
E io chissà che mi pensavo.. 😉
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