E’ stato ufficializzato il primo settembre 2008 attraverso un fumetto di Scott McCloud distribuito sotto licenza Creative Commons il primo browser sviluppato dalla società di Mountain View e basato su motore WebKit. Dopo poco più di 17 mesi, il nuovo Google Chrome è arrivato alla versione 4.1, la quale rispetto alle precedenti introduce la possibilità di tradurre automaticamente i siti Internet ed offre all’utente maggiori impostazioni per la privacy, argomento sul quale l’intera utenza mondiale sembra particolarmente attenta e preoccupata.
Google è terribilmente decisa a sfidare la concorrenza nel settore delle applicazioni per la navigazione web, ed in particolare a contrastare il monopolio di Microsoft Internet Explorer e la repentina diffusione dell’ottimo Mozilla Firefox, quest’ultimo software open source. Punto di forza rimane sempre la velocità di apertura di pagina e documenti memorizzati all’interno della rete.
Il funzionamento della nuova traduzione automatica è praticamente lo stesso di quello fornito dalla toolbar di Google, ovvero viene offerta all’utente la possibilità di avviare una traduzione di un sito straniero. Mentre le impostazioni per la privacy sono inerenti alla memorizzazione dei cookie, l’esecuzione di JavaScript e popup o ancora l’utilizzo dei preziosi plugin.
Oltre alla nuova beta di Chrome, la società leader dei motori di ricerca ha anche realizzato un sito web attraverso il quale cerca di spiegare in dettaglio il funzionamento di un browser e mostra una schermata simile al Ballot Screen proposto dalla Microsoft in questi giorni.