Flickr cancella l’account di un utente critico di Obama

flickr censura
Non so perchè i ragazzi di Yahoo! e Flickr continuino a compiere passi falsi del genere, quando hanno una comunità di artisti liberal decisamente sensibile al tema della censura. Eppure, evidentemente non occorre essere intelligenti per gestire il servizio di photo hosting più importante del mondo. 

Flickr, come si sa
, è la dimora per milioni di fotografi più o meno bravi, più o meno sensibili e più o meno coinvolti nelle loro cause. Quando Shepherd Johnson ha iniziato a criticare il photostream ufficiale della Casa Bianca, pubblicizzando il fatto che il presidente Obama stava dando il proprio supporto ad un decreto per insabbiare le foto delle torture ai prigionieri in Iraq, si è trovato censurato nel modo più spiacevole possibile. Non solo zittito, insomma, ma proprio cancellato dalla faccia di Internet. Con un comportamento degno dei nostri amici cinesi Yahoo!/Flickr ha eliminato il suo account Pro e tutte e 1200 le foto in esso contenute, senza avvisi nè spiegazioni.
 
Nonostante le proteste di Shepherd Johnson, nessun genere di comunicazione con i dipendenti e i dirigenti della multinazionale guidata da Carol Bartz ha mai avuto luogo: nessuna risposta di alcun genere. Interpellato dai giornalisti, l’organo-stampa ufficiale di Flickr ha risposto con un vaghissimo comunicato che cita le Community Guidelines e di fatto il diritto di fare un po’ come pare a loro con i nostri dati.
 
Mi spiace, ma forse Richard Stallman non ha tutti i torti: il cloud computing può essere il male, almeno se non ci premuriamo di salvare anche sulle nostre macchine i nostri dati, perchè sui server degli altri sono ovviamente fuori dal nostro controllo, e le corporation non sono certo politicamente neutre.

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