La maggior parte delle estensioni di Firefox utilizzano il JavaScript, ed anche molti siti web e web app. Al giorno d’oggi, sebbene qualcuno lo guardi ancora con gran sospetto, il JavaScript è un elemento irrinunciabile dell’esperienza di navigazione su Internet. Finora, purtroppo, la sua performance non era particolarmente fantascientifica in termini di velocità, ma le cose stanno per cambiare.
Il nuovo motore utilizza una tecnologia chiamata “tracing optimization”, che si integra nell’interprete JavaScript di Firefox, SpiderMonkey, per l’occasione ribattezzato appropriatamente “TraceMonkey”. All’interno di certi contesti è capacissimo di aumentare la performance di riproduzione della piattaforma JavaScript di 20 o addirittura 40 volte! Basato sul lavoro di un team dell’Università della California-Irvine, questa nuova invenzione potrebbe cambiare profondamente il modo in cui JavaScript viene percepito dagli sviluppatori: in futuro potrebbe davvero essere visto come la nuova piattaforma del Web 3.0, capace di gestire lo spostamento verso il cloud computing e quindi l’intero destino della Grande Rete. Al momento, però, il nuovo ritrovato è disattivato persino sulle versioni nightly build di Firefox. E’ possibile riattivarlo per un beta test, ma ci vorrà un po’ perchè diventi davvero affidabile.
D’altro canto il team di Mozilla non è stato solo nella sperimentazioni su metodi per rendere più performante JavaScript: va ricordata anche Apple, che con Safari finora aveva la palma del browser più rapido nello sfruttamento di questo linguaggio, e che ha già comunicato tempo fa che al momento i suoi sviluppatori stanno solo “grattando la superficie” del potenziale di questa tecnologia.