Facebook: Cassazione equipara molestie social network a stalking

Facebook Cassazione
La piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg, che ad oggi conta oltre 500 milioni di utenti, è stata recentemente protagonista di vicende poco piacevoli, tra le quali numerosi casi di molestie ai danni di giovani ragazze. La colpa non è però attribuibile direttamente a Facebook, quanto al cattivo utilizzo che si fa di questo strumento innovativo ed alla poca sensibilità degli utenti nei confronti dei numerosissimi pericoli provemnienti da World Wide Web. Non è infatti necessaria una persecuzione fisica per essere accusati di molestie o di stalking.

A deciderlo è la Corte di Cassazione, secondo la quale il social network è assimilabile a strumenti come telefoni cellulari e posta elettronica. Con queste motivazioni è stata emanata la condanna a Paolo D., un giovane ragazzo che ha iniziato a minacciare la sua ex ragazza attraverso Facebook e poi postando un video su un loro rapporto avuto in precedenza.
 
Anche l’attuale fidanzato della ragazza era stato raggiunto da minacce ed inoltre era diventato destinatario di foto intime tra la ragazza ed il suo ex fidanzato. Questo era stato considerato sufficiente dal Tribunale di Lagonero per emettere una condanna agli arresti domiciliari per il giovane. Adesso anche la Cassazione ha confermato la condanna.
 
Secondo quanto riscontrato, i messaggi mostravano comportamenti minacciosi e molesti tali da causare alla vittima uno stato d’animo di profondo disagio e paura in conseguenza delle vessazioni patite.

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