I diritti degli utenti Facebook sono stati violati e il Tribunale della California ha condannato il social network ad una “beneficenza forzata” di 10 milioni di dollari. La causa legale contro il colosso di Mark Zuckerberg era stata intentata da cinque cittadini americani, che avevano scoperto i propri “Like” su alcune pubblicità sulle quali non avevano mai cliccato. A far finire in tribunale Facebook sono state dunque le tanto discusse Sponsored Stories, che sono costate al social network ben 10 milioni di dollari di beneficenza. Facebook è riuscito a patteggiare per questa pena circa un mese fa’, ma per non avere effetti negativi in tempo di lancio in Borsa, la notizia è stata tenuta nascosta per diverse settimane. Vediamo i dettagli di questa insolita azione legale.
Facebook ha, in breve, usato i nomi dei 5 utenti e le loro fotografie in un’operazione di advertising senza il loro consenso e, soprattutto, senza coinvolgerli nelle operazioni di guadagno. Come riporta il New York Times, se Facebook non avesse prontamente patteggiato, si sarebbe rischiata una class action che sarebbe potuta costare al social network miliardi di dollari. I cinque “amici” di Facebook si sono dunque rivolti al tribunale e, Il giudice distrettuale Lucy Koh, ha riconosciuto la violazione dei diritti degli utenti da parte di Facebook e anche il danno economico. “La California da tempo riconosce il diritto a tutelare il nome e i gusti delle persone dall’appropriazione da parte di altri“.
Per avere usato i “Like” dei cinque ignari utenti, Facebook dovrà ora pagare la somma di 10 milioni di dollari da devolvere in beneficenza. Per evitare futuri problemi, e soprattutto per essere ben informati su quello che fa Facebook con i nostri dati personali, è bene chiarire cosa siano queste Sponsored Stories, o Notizie Sponsorizzate. Quando voi cliccate su “Mi Piace” per uno dei prodotti pubblicizzati, nelle pagine dei vostri amici comparirà una piccola pubblicità nella quale compare le vostra foto e si legge che a voi piace un determinato prodotto. Questo serve alle piccole e grandi aziende a fare pubblicità virale a basso costo “sfruttando” il vostro nome e la vostra rete di contatti. Pensateci quindi due volte prima di cliccare su un “Like” relativo ad un prodotto o ad un brand.
Il miliardo di dollari fatturato da Facebook nel primo trimestre del 2012 proviene, in gran parte, da questo tipo di advertising. Per non turbare la problematica quotazione in Borsa, dopo il flop dell’IPO al Nasdaq, la notizia è stata resa nota solo in queste ore. Oltre a far fronte ai problemi legali, ora Facebook dovrà risolvere anche un altro grosso problema, l’addio di Bret Taylor, il chief technology officer di Facebook, che lascerà la società fra pochi mesi. Tra uno sbarco in Borsa non proprio positivo, i problemi legali, il flop totale del referendum sulla privacy e l’addio di uno dei dirigenti, questo non è sicuramente un buon periodo per Facebook.