
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha recentemente stabilito che piattaforme Internet come YouTube, DailyMotion, Vimeo ed altri popolarissimi siti Web, sono equiparabili ai più comuni servizi radiotelevisivi, con tutte le conseguenze che ne derivano. Si tratta di due delibere che rappresentano il primo tentativo di associare una televisione ad un servizio web. Guido Scorza, avvocato esperto di diritto su Internet, ha specificato come queste delibere trasformino in servizi di media audiovisivo tutte quelle piattaforme che implicano lo sfruttamento economico dei video e la responsabilità editoriale esercitata da tutti i soggetti che provvedono all’aggregazione dei contenuti.
Durissime le critiche poiché la prima condizione si verifica in presenza di un pò di pubblicità, mentre la seconda ipotesi coinvolge numerosi siti web con contenuti generati dagli utenti. In particolare la responsabilità editoriale grava sull’ultimo attore della filiera del video.
Secondo Stefano Mannoni, consigliere dell’Agcom, numerosi siti di presentazione dei contenuti, anche se dotati di algoritmi e sistemi che svolgono operazioni in automatico, compiono sempre un controllo editoriale. Neanche il vecchio decreto Romani prevedeva un simile regolamento.
Secondo Scorza, una delle conseguenze più serie è quella di rafforzare il concetto di responsabilità editoriale nei processi contro YouTube. Nei prossimi giorni scopriremo come i numerosi siti Internet intendano reagire a questo regolamento.
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