
Sentiamo spesso parlare di hacker e/o di cracker e delle loro imprese.
E’ una cosa affascinante quanto curiosa sapere che un ragazzo di 15 o 16 anni possa riuscire a violare sistemi informatici gestiti da gruppi di persone di certo non poco esperte.
E’ notizia recente che un teenager neozelandese è stato interrogato dalla polizia, reo di essere a capo di un gruppo di cybercriminali che ha provocato ingenti danni in tutto il mondo.
I danni ammonterebbero a circa 19 milioni di dollari e il gruppo avrebbe effettuato intrusioni in migliaia di computer.
Tra le imprese del team di crackers ci sarebbe anche un attacco effettuato l’anno scorso ai danni del server centrale della University of Pennsylvania.
L’attacco è stato sferrato utilizzando un software creato interamente dal 18enne neozelandese.
Maarten Kleinjtes, a capo del reparto sulla criminalità elettronica, ha detto che il diciottenne, è noto nel mondo del web con lo pseudonimo di ‘Akill’ e avrebbe elaborato un virus molto sofisticato, non identificabile dai software informatici di sicurezza.
A quanto pare il ragazzo utilizzava questo virus per la creazione di una botnet, che utilizzava a suo piacimento per rubare informazioni private dai computer.
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Fonte | MyTech