
Mark Zuckerberg è stato inconoronato dal settimanale Time con il titolo di Uomo dell’anno 2010 per aver dato la possibilità ad oltre 600 milioni di persone di connettersi tra loro ed aver radicalmente cambiato il modo di vivere delle nostre vite. Il giovane fondatore di Facebook segue quindi Ben Bernanke, capo della Federal Reserve e uomo dell’anno 2009. Solitamente a decidere sono i lettori, ai quali la rivista invia un sondaggio online e dal quale era uscito come vincitore Julian Assange, il famigerato fondatore di Wikileaks amatissimo dal pubblico.
La direzione della rivista ha però sovvertito la decisione del popolo del World Wide Web. Il direttore Richard Stengel ha spiegato che l’ideatore del più diffuso social network e l’hacker australiano sono due facce della stessa medaglia ovvero esprimono il desiderio di apertura e trasparenza.
Il direttore del Time ha però spiegato che mentre il famigerato fondatore di Wikileaks attacca istituzioni e governi con il principale obiettivo di depotenziarli, l’ormai ex studente di Harvard offre ai suoi utenti la possibilità di condividere le informazioni con l’obiettivo di dar loro più potere. Una piccola ma sostanziale differenza dunque.
Mentre il fondatore del celeberrimo social network considera il mondo pieno di potenziali amici, Assange vede invece potenziali nemici ovunque. Visti i recenti documenti pubblicati e le reazioni del mondo politico, il popolo di Internet pensa che nel mondo esistano molte false amicizie.
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