Neuralink alla ricerca di volontari: chi si impianterà il primo chip?

Neuralink, l’impresa di Elon Musk, sta cercando volontari per impiantare il primo chip nel cervello umano: chi può candidarsi e a cosa servirà?

Elon Musk è ormai diventato famoso nel mondo pe essere un imprenditore visionario, in grado di spingersi oltre i limiti della tecnologia attuale per immaginare un futuro molto diverso (e possibilmente migliore) rispetto al mondo attuale.

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Neuralink impianterà chip nel cervello di alcuni volontari – trackback.it

Grazie alle sue intuizioni Elon Musk è stato in grado di mettere a punto un sistema di decollo e di atterraggio per i razzi spaziali che permettesse di riutilizzare gli stessi moduli più volte anziché disperderli nello spazio dopo l’utilizzo. Fino a qualche decennio fa sembrava un’impresa assolutamente impossibile ma Space X, dopo costose ricerche e molti tentativi fallimentari, sta riuscendo nell’impresa.

Qualcosa di simile è accaduto con un’intuizione che ai nostri occhi potrebbe sembrare assolutamente fantascientifica oltre che, diciamolo, anche parecchio inquietante: Musk assicura che sarà possibile impiantare un chip nel cervello umano che permetterà una efficiente comunicazione uomo – macchina attraverso il pensiero.

Musk cerca volontari: chi può candidarsi per farsi impiantare il primo chip?

Anche se apparentemente ispirata ai più visionari film di fantascienza, l’idea di Musk sembra avere invece un risvolto fondamentale per la cura di malattie gravissime. L’idea di base è infatti impiantare chip che permettono di comandare i computer con il pensiero a persone gravemente disabili che, in questo modo, potrebbero vedere salire enormemente la qualità della loro vita.

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Elon Musk, proprietario di Neualink – Foto Ansa – trackback.it

Si tratta comunque di una procedura altamente sperimentale ed estremamente ambiziosa, mai tentata prima su esseri umani e, di conseguenza, presenta moltissimi rischi. Proprio per questo motivo Neuralink sta cecando dei volontari che siano consapevoli di quello che potrebbe accadere nel momento in cui, per uno sfortunato caso, l’operazione non dovesse andare come previsto, ma in cosa consiste l’operazione vera e propria?

A quanto pare durante l’operazione chirurgica per l’impianto del chip sarà necessario asportare una porzione del cranio allo scopo di esporre il cervello per lavorare su di esso. A questo punto i chirurghi potranno collegare al cervello fili ed elettrodi che saranno necessari al funzionamento  del chip.

Si tratta, com’è ovvio, di un’operazione estremamente invasiva e costosa, quindi Musk è alla ricerca di volontari che siano in grado di sopportare il trattamento e di recuperare facilmente in fase post operatoria, quindi soggetti di massimo 40 anni di età che siano diplegici o paraplegici, cioè impossibilitati a muovere due dei propri arti o addirittura tutti e quattro.

Queste persone, di fatto impossibilitate a utilizzare la tecnologia perché non riescono ad adoperare le mani e le dita, potranno utilizzare computer e altre attrezzature tecnologiche senza la necessità di interagire fisicamente con esse. Eseguendo l’impianti su soggetti giovani e quindi con una lunga aspettativa di vita, Neuralink sarà anche in grado di osservare e studiare il funzionamento del chip nel corso di molti decenni e ovviamente tutte le reazioni del corpo umano all’impianto nel corso del tempo.

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