Al vaglio del governo la settimana lavorativa di 4 giorni: cosa potrebbe accadere

La settimana lavorativa potrebbe passare da cinque a quattro giorni: cosa cambierà per i lavoratori dipendenti?

Dopo la Pandemia la necessità di trovare un equilibrio fruttuoso tra vita familiare e vita lavorativa si è imposta con più forza che mai. Dopo aver trascorso molti mesi a stretto contatto con i propri affetti più cari, infatti, molte persone non sono disposte a rinunciare a quei legami che hanno recentemente riscoperto.

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Con la settimana corta si lavora dal Lunedì al Giovedì – TrackBack.it

Per questo motivo sono sempre di più i lavoratori che chiedono di continuare a lavorare in smartworking quando possibile, anche se in realtà moltissime aziende che hanno sfruttato moltissimo lo smartworking per non rallentare i ritmi produttivi durante la Pandemia, oggi stanno facendo marcia indietro. Questo ha portato a uno stato di tensione non indifferente in moltissimi lavoratori che, non a caso, hanno dato vita al fenomeno chiamato grandi dimissioni. Nel corso degli ultimi mesi infatti moltissimi lavoratori si sono licenziati o hanno optato per il quiet quitting, cioè hanno cominciato a fare il minimo indispensabile per non essere licenziati ma senza impegnarsi di più.

In questo stato di cose, le aziende prima e oggi i governi non hanno potuto rimanere indifferenti.

La settimana lavorativa di quattro giorni sbarca in Europa

Se lo smart working non può essere la soluzione definitiva – soprattutto perché alcune figure professionali non possono lavorare da remoto – il governo spagnolo ha deciso di presentare una proposta che, se accettata, potrebbe essere rivoluzionaria.

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I lavoratori godrebbero di maggior tempo libero da passare in famiglia – TrackBack.it

A farsi promotori dell’iniziativa sono due partiti della sinistra spagnola, il Partito Socialista e Sumar. L’obiettivo è ridurre la settimana lavorativa a soli quattro giorni la settimana in maniera da lasciare i lavoratori liberi di dedicarsi per tre giorni consecutivi alla propria famiglia e alle proprie attività extralavorative. Nelle aziende laddove questo approccio è già stato sperimentato si è toccato con  mano che si tratta di un investimento molto prezioso.

I dipendenti che lavorano solo quattro giorni la settimana riescono a mantenere lo stesso ritmo produttivo per molto tempo senza raggiungere il burnout, sono più motivati e più attivi, anche disposti a impegnarsi di più nel lavoro quotidiano. Inoltre rassegnano le dimissioni molto più facilmente e sviluppano una maggior fiducia nell’azienda presso la quale lavorano.

Ovviamente nelle intenzioni del governo spagnolo l’accorciamento della settimana lavorativa non porterebbe ad alcuna decurtazione dello stipendio: i dipendenti continuerebbero a ricevere la paga normale: semplicemente lavorerebbero meno e certamente lavorerebbero meglio. La proposta della Sinistra spagnola diventerà operativa? E la settimana corta arriverà anche in Italia? Non resta che aspettare per saperlo.

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