Zopa è una piattaforma attraverso la quale ogni utente può rivolgersi per ottenere prestiti, a titolo personale, utilizzando il canale Internet. Questa tipologia di servizi, in Italia ancora non molto diffusi, sono conosciuti come social lending. In particolare il prestito, definito come peer to peer lending, viene effettuato da un privato verso altri privati, innescando cosi una condivisione di capitali. Nel 2009 il governo ne ha imposto la chiusura in seguito a presunte irregolarità che, come poi dimostrato, erano più che altro un vizio di forma.
Oggi Maurizio Sella, amministratore delegato di Zopa Italia, attraverso il proprio blog ufficiale ha annunciato che, finalmente, il social lending è adesso, per il governo italiano, un’attività riconosciuta e regolamentata, e pertanto il tanto apprezzato Zopa può tornare tranquillamente in attività dopo quasi due anni di esilio.
Attraverso il nuovo statuto societario, ottenuto grazie all’intermediazione della Banca d’Italia, la società sarà riconosciuta come Istituto di Pagamento, ma le finalità essenzialmente rimarranno le stesse. Adesso bisognerà attendere per verificare eventuali modifiche nel contratto di utilizzo firmato dai sottoscrittori.
Prima che tutto possa riprendere a funzionare dovranno essere espletate la registrazione del nuovo statuto societario e l’iscrizione all’albo degli Istituti di Pagamento. Il social lending in Italia è tornato.