Sono ormai quasi un fenomeno di culto i filmati della Blendtec in cui Tom Dickson, fondatore dell’azienda, frulla qualsiasi cosa, compresi prodotti elettronici non esattamente economici, per mostrare l’efficacia dei propri frullatori. Questi filmati (che non sono altro che un sistema per promuovere i propri prodotti) hanno riscosso un enorme successo in rete, pur non essendo particolarmente originali, tanto da divenire in più di una occasione, un caso di studio in libri e conferenze sul markering online.
Una delle vittime più recenti della fortunata campagna “Will It Blend?” (letteralmente, “verrà frullato?”) è stato l’iPhone 4 di Apple, un’ottima testimonianza di come anche gli oggetti più costosi non vengano risparmiati da Tom Dickson, soprattutto se si tratta di oggetti di culto o comunque estremamente popolari come, appunto, i prodotti di Apple.
La nuova vittima dei frulatori della Blendtec, questa volta decisamente meno costosa, è l’immancabile Vuvuzela, di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi per via dell’insopportabile suono durante le partite dei Mondiali di Calcio 2010, che ha spinto gli utenti a cercare metodi più o meno efficaci per renderla meno fastidiosa durante i match.
Inutile dire che, come anche oggetti ben più resistenti, la Vuvuzela viene frullata facilmente, nonostante sia più grande del frullatore adoperato, facendo la fine di tutti gli altri oggetti che l’hanno preceduta in questa serie di filmati in YouTube.