E’ diventato un vero e proprio caso internazionale la sentenza del Tribunale di Milano contro i dirigenti di Mountain View. David Carl Drummond, George De Los Reyes, e Peter Fleitcher sono stati condannati per non aver impedito la diffusione di un video, caricato su YouTube nel 2006, nel quale un ragazzino affetto dalla sindrome di down veniva picchiato e deriso da quattro compagni nella totale indifferenza del resto della classe. In seguito a questa decisione sono scoppiate polemiche in tutto il mondo che trova inaudita la condanna ai dirigenti Google.
In particolare la stampa e gli opinionisti accusano l’Italia di voler limitare la libertà di espressione nella rete come già accade per la stampa totalmente sottomessa al volere di Silvio Berlusconi. La più grande paura è quella la sentenza contro una delle più grandi società che operano nel settore dell’Information Technology possa trasformarsi in un precedente assai pericoloso per la libertà.
E’ però utile sottolineare come il mondo parli di libertà di espressione quando invece la condanna è per la violazione della privacy ed inoltre sarebbe opportuno anche conoscere le motivazioni della sentenza che ancora non sono state rese note. Inoltre il video è stato lasciato online per ben 2 mesi e c’è chi sostiene che sarebbe rimasto ancora fruibile senza la denuncia.
I più maliziosi inoltre fanno notare che la difesa di Google arriva esclusivamente dall’utenza Internet poiché la società è sinonimo di innovazione e sviluppo e si prefigge una sorta di conflitto d’interessi nell’intera vicenda.
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