Secondo quanto emerso da un’analisi effettuata da Pcmag, il prossimo sistema operativo che dovrebbe sostituire l’ottimo Windows 7 gestirà tutto come una virtual machine. L’ipotesi non è affatto fantasiosa se si pensa lo sforzo compiuto dalla Microsoft per rendere molto più piccolo il kernel del proprio Windows cercando così di trasformare l’operating system in qualcosa di modulare. In questo modo Windows 8 potrebbe presentare un kernel ancora più ridotto ed un’interfaccia grafica ancora più leggera del precedente.
Consentendo l’installazione di driver, la gestione file o l’utilizzo di un qualsiasi browser all’interno di una sandbox, è possibile migliorare notevolmente la sicurezza informatica di ogni sistema. Una macchina virtuale infatti non espone il personal computer a rischi effettivi. Potrebbe questa essere una soluzione definitiva ai numerosi problemi di virus che colpiscono gli utenti della società di Steve Ballmer.
La gestione dell’hardware potrebbe così risultare più complessa, ma le problematiche potrebbero essere facilmente risolte attraverso un nuovo pannello di controllo che consenta la scelta tra hardware condiviso e virtualizzato. Attraverso la virtualizzazione verrebbe anche eliminato il Registro di sistema, all’interno del quale viene memorizzata ogni operazione che a lungo andare compromette il corretto funzionamento del sistema.
Sebbene il paragone con il Google Chrome OS è molto semplice, la maggior parte degli utenti è ancora molto legato agli ambienti Windows, decisamente più intuitivi e diffusi rispetto ai concorrenti e pertanto è assai improbabile che l’utenza lo abbandoni per sistemi operativi alternativi.
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