WiMax – Ben 48 le società interessate, ma persistono le polemiche sulla gara

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Si era già parlato di WiMax qui. La situazione attuale in Italia è la seguente: il 28 dicembre 2006 è stato siglato l’accordo tra Ministero delle Comunicazioni e Ministero della Difesa affinchè quest’ultimo rilasciasse le frequenze comprese nella banda 3,4 – 3,6 GHz, in uso in ambito militare, a favore di questa tecnologia che promette di abbattere il Digital Divide.

Finalmente, il 19 ottobre 2007 è stato pubblicato il bando per l’assegnazione delle licenze WiMax; alla scadenza di 45 giorni (cioè il 3 dicembre) si contavano 48 domande di partecipazione alla gara per l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze per sistemi Broadband Wireless Access (BWA). Ci sono diverse critiche mosse allo stesso bando di gara: nonostante le dichiarazioni del Ministro Gentiloni si ritiene che siano state tradite le aspettative più importanti che si avevano in questa nuova tecnologia: il Digital Divide e la questione della concorrenza.
L’associazione Anti Digital Divide e Beppe Grillo tramite il suo blog hanno denunciato diversi aspetti che contrastano con gli scopi del WiMax; diversi utenti della rete dimostrano di essere d’accordo con loro: più di 220000 sono le firme raccolte complessivamente per la petizione pro open spectrum (perchè non ci sia una totale chiusura dello spettro radio compreso tra i 3,4 e i 3,6 GHz) e per la petizione pro concorrenza.
E non sono solo loro: anche la UE, nella persona di Viviane Reding, commissario europeo incaricato della società dell’informazione e dei media, ha criticato la situazione italiana.

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