Myspace è nato come mezzo promozionale per le band, per poi divenire il passatempo sociale di milioni di giovani e meno giovani. Non si può dire che si tratti della piattaforma più bella del mondo, nè della più facile da navigare, ma come tutte le cose che acquistano una certa inerzia, è diventato una specie di standard che gli utenti danno per scontato. A quanto pare però c’è un altro tipo di standard che i navigatori accettano, addirittura con entusiasmo maggiore rispetto a MySpace. Si tratta di una forma di comunicazione asettica, essenziale e piuttosto inaspettata: mi riferisco a Wikipedia.
Provate a fare una qualsiasi ricerca su Google a riguardo di una band o di un artista: il primo risultato probabilmente sarà il sito ufficiale, il secondo Wikipedia e il terzo una pagina di MySpace. Questa gerarchia non nasce a caso, infatti, ed è persino troppo benevola nei confronti dei siti delle band: a quanto pare il maggior numero di hit sui risultati dei motori di ricerca li ha proprio l’enciclopedia libera, che fornisce informazioni dettagliate e relativamente meno “pubblicitarie” su vita, morte e miracoli degli idoli musicali passati e presenti.
Certo, i MySpace appartenenti a musicisti professionali o meno sono ben oltre i 3 milioni, e gli articoli wikipediani dedicati allo stesso argomento sono solo qualche decina di migliaia, ma da una pagina-profilo di social network si possono “mungere” pochissime informazioni, mentre dai dati riveduti, corretti, ricorretti e manipolati decine di volte dagli spietati editor della ben nota biblioteca virtuale si può ottenere in pochi minuti tutto quello che si voleva sapere. Senza contare che l’idea di non essere assaliti da grafiche colorate, testi confusi, animazioni e musica è un grosso punto a favore di Wikipedia.
Allo stesso tempo, non aspettatevi di trovare mai ads, link ad iTunes o qualunque “tradimento commerciale” da parte del gigante della conoscenza libera: è la differenza fra un mezzo pubblicitario ed uno di comunicazione.
La morale è questa: se avete una band, correte a creare un articolo di Wikipedia ad essa dedicato se non c’è, o a prendervene cura se lo trovate già bell’e pronto. Ma non prendetevela se verrà tagliato, maneggiato o addirittura ripetutamente cancellato. E’ la natura del gioco, e vale decisamente la candela.