Le pubblicazioni di Wikileaks, nonostante gli sforzi compiuti dai governi internazionali per oscurare il sito Internet ed ostacolare la divulgazione del materiale, continuano imperterrite e senza sosta. La scarcerazione di Julian Assange ha certamente dato nuova forza al movimento che ha messo in evidenza l’ipocrisia della diplomazia mondiale. Adesso arriva anche la denuncia del Partito dei Pirati secondo il quale la celeberrima PostFinance, banca delle Poste Svizzere, avrebbe violato il segreto sul conto bancario del famigerato hacker australiano.
L’accusa del Piratpartiet potrebbe scatenare nuovamente attacchi contro la PostFinance, colpevole di aver diffuso l’informazione che il tanto acclamato giornalista avesse un conto presso di loro. Tale violazione è una contraddizione del sistema sul quale la Svizzera e la sua economia si reggono, ovvero quello del segreto bancario.
PostFinance ha immediatamente replicato che il tanto discusso segreto bancario non riguarda affatto l’esistenza o meno di un conto e del suo titolare, ma esclusivamente i movimenti di denaro compiuti da quest’ultimo che non sono stati rivelati. Ad ogni modo tale affermazione è stata vista come una violazione della privacy.
Adesso ci si attende una reazione simile a quella subita da importanti società di credito nei giorni passati, ovvero Mastercard e Visa.
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