Wikileaks ha finalmente pubblicato numerosissimi documenti che avrebbero dovuto rimanere segreti, mettendo così in pericolo i rapporti diplomatici tra gli Stati di tutto il mondo. L’annuncio aveva creato allarmismi in tutto il mondo politico internazionale che, secondo numerosi cittadini, avrebbe tentato di evitare la pubblicazione delle informazioni riservate colpendo il sito Internet dell’organizzazione con attacchi di tipo Denial of Service. Tale operazione on ha però certamente impedito la divulgazione dei segreti di Stato, vero baluardo dei politici.
Secondo le documentazioni ufficiali pubblicate, il governo di Pechino risulterebbe pesantemente coinvolto nel recente attacco ai server di Google situati in Cina e che ha costretto l’azienda ad abbandonare il Paese. In particolare, sarebbero stati i politici ad ordinare l’intrusione alle caselle di posta elettronica degli oppositori del regime che utilizzavano i server di Gmail per la loro corrispondenza.
Julian Assange ha fornito a Google le conferme che cercava. Il colosso di Mountain View aveva infatti accusato la Cina ma, in assenza di prove inconfutabili, ha sempre dovuto tacere. Nei documenti appaiono anche attacchi ad altre 34 società americane, vittime anch’esse della sottrazione di dati sensibili da parte del governo cinese.
La società del celeberrimo motore di ricerca non ha ancora commentato la notizia, ma a questo punto potrebbe dettare delle condizioni verso il governo colpevole di spionaggio.