Wikileaks: arresto di Julian Assange scatena gli hacker

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La Polizia di Londra è riuscita ad arrestare Julian Assange, il giornalista che ha messo in ginocchio i rapporti diplomatici di tutto il mondo grazie alla pubblicazione di documenti riservati. Secondo quanto riferito da un portavoce di Scotland Yard, il giornalista più temuto del mondo si sarebbe costituito questa mattina intorno alle 9,30. Sull’uomo, in Svezia, pende un’accusa di stupro, delitto del quale si è sempre ritenuto estraneo e che adesso lo vedra protagonista in un tribunale per essere giudicato.

La notizia ha immediatamente scatenato le ire di numerosissimi hacker, ed in particolare del gruppo denominato Operation Payback, la cui traduzione letterale è resa dei conti. Tramite Twitter infatti sono stati rivendicati gli attacchi a PayPal, colpevole di aver chiuso le trattative con Wikileaks, ed alla PostFinance, la banca che ha deliberatamente chiuso il conto di Assange.
 
Proprio attraverso la famosa piattaforma di Jack Dorsey, era stata annunciata l’ora X, il momento in cui tutti i membri avrebbero dovuto fare fuoco. Si tratta di un gruppo di difensori della pirateria informatica nato con l’obiettivo di opporsi al tentativo di oscurare il torrent attraverso una serie di operazioni lanciate in difesa del copyright.
 
Intanto si teme per l’incolumità del fondatore di Wikileaks, che adesso rischia un’estradizione che potrebbe dirottarlo direttamente nelle mani degli americani.

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