[galleria id=”149″]“Come sarebbe l’email se fosse inventata oggi?” Questa è la domanda che Google si è posta pianificando lo sviluppo di Wave, uno strumento di comunicazione così rivoluzionario da sembrare una versione realistica della fantascienza per chi è abituato ai servizi attuali.
L’ultima volta che Google ha eccitato la fantasia dei navigatori è stato al lancio di Gmail, la prima mail online ad offrire un’interfaccia ricca di script e spazio che allora pareva quasi illimitato. Ma Wave è molto più di questo: è uno strumento di comunicazione totale, in tempo reale, che si avvantaggia delle tecnologie di programmazione web più avanzate.
Wave combinerà in un unica pagina del vostro browser le email, l’instant messaging, la condivisione di contenuti come foto o video e la collaborazione sui documenti. Al suo interno, tutte le vostre comunicazioni appariranno in uno stream in tempo reale, sia che si tratti di quello che condividete voi che gli altri. Avete presente Facebook e Twitter? Le basi dell’interfaccia ci assomigliano, ma dove un tweet o un aggiornamento di status sono lettera morta (solo consultabile), qui sono fisicamente parte della conversazione.
Parole in libertà
Volete rispondere ad un vostro amico? Non si apre alcun tipo editor, si inizia a battere sotto al messaggio ricevuto (forse sarebbe da dire pubblicato). Volete rispondere ad una parte specifica del testo? Basta selezionare il punto e sarà già suddivisa. Se perdete il filo esiste una funzione rewind, che permette di snocciolare tutta la conversazione in modo da comprenderla meglio.
Chiaramente, non c’è alcuna ragione per limitare la discussione a due persone, e se volete invitare altri al discorso anche loro potranno approfittare del rewind per “rimettersi in pari”, e poi intervenire in tempo reale. Peraltro, potete scegliere un approccio completamente immediato alla scrittura (voi scrivete, e si vede mentre battete ogni singola lettera), o piuttosto formare le frasi ed inviarle, come accade con Live Messenger.
Documenti e lavoro
Wave è in parte chat-email, ed in parte editor di testo… Sempre a modo suo. State lavorando ad un documento? Potete collaborare in tempo reale, e le modifiche ad esso saranno gestite in una maniera riveduta e corretta rispetto a quella che si vede in Google Documents. Oltre ad una funzione rewind ben comprensibile (la stessa a cui accennavo prima), qui abbiamo anche la segnalazione in tempo reale delle modifiche. Se pensate che tutti gli utenti possono aggiungere testi formattati, foto, feed, widget, link e così via risulterà subito chiaro che uno strumento del genere è facile da usare per il lavoro come per il gioco. Inutile dire che è possibile cercare testi e file all’interno di un Wave (qui inteso come entità separata), e il search engine è in tempo reale come tutto il resto. Se modificate una parola, essa sparirà o cambierà alla stessa velocità nei risultati.
Pubblicare online
Un Wave può essere composto da comunicazioni e collaborazioni private o pubbliche. Quelle pubbliche verranno indicizzate da Google e saranno cercabili all’esterno, come normali siti web, e saranno contrassegnate per essere ben visibili all’utente. Potranno essere integrate nei blog o in altri servizi di social network: è possibilissimo, per esempio, avere sottomano tutto il proprio stream di Twitter all’interno di Wave e rispondere senza lasciarlo. Se pubblicate sul vostro sito un Wave, allora i lettori potranno (se desiderate) parteciparvi, cosa che ovviamente vedrete mentre accade.
Sviluppo futuro della piattaforma
C’è un punto fondamentale della strategia di Google per questo prodotto che è al di fuori delle mani della multinazionale. Si tratta di mutuare due stratagemmi vincenti, rispettivamente di Facebook e Twitter, e di approfittare della grande risorsa rappresentata dagli sviluppatori di terze parti. Tramite questi ultimi si potranno costruire applicazioni interne simili a quelle che si appoggiano su Facebook (e forse come sul social network i giochi collaborativi e multiplayer la faranno da padroni), oppure fare in modo che Wave venga espanso da client e frontend come accade con Twitter. Vale la pena di notare che Mountain View intende liberare come open source tutto il codice di questo servizio: alla fine il lavoro di Google sarà solo quello di garantire una sovrastruttura di supporto hardware e una piattaforma comune.
Wave è figlio dei nuovi browser
Vale la pena notare che tutto quello che Wave sarà lo dovrà alle nuove tecnologie dei browser moderni. Si parla fondamentalmente dell’HTML 5, il prossimo standard per la creazione di siti web, che permette la gestione degli stream in tempo reale, di grafiche ed effetti avanzati e soprattutto di conservare i dati dei siti sulla memoria del PC, che verrà ben sfruttato senza appesantire la navigazione. Quasi tutti i nuovi browser sono compatibili con questo standard futuristico, tranne uno: Internet Explorer. Ma questa è un’altra (triste) storia.
Conclusioni
Non ci sono molte speranze di poter vedere Wave con i propri occhi, al momento. Il prodotto è ancora nella sua infanzia, e se non siete degli sviluppatori non c’è nessuna ragione per coinvolgervi nel progetto. Inutile dire che io, nobile geek di lunga data, muoio dalla voglia di poterci giocare il prima possibile. Mi accusano spesso di essere pro Google, ma personalmente credo che ci vuole un vero e proprio bastian contrario per non trovare questo progetto rivoluzionario.
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