Il motore di ricerca Volunia è stato lanciato da pochi giorni e, al momento, è accessibile solo da parte di alcuni Power User. Sia la stampa, che gli utenti che hanno avuto modo di provare il servizio, hanno sollevato alcune questioni e alcuni dubbi riguardo al suo funzionamento. Dopo solo pochi giorni dal lancio, Massimo Marchiori (creatore di Volunia) ha risposto prontamente alle domande postegli. Vediamo quindi quali sono le principali perplessità degli utenti e quali sono state le risposte di chi lavora al progetto Volunia.
Della critiche imporranti erano state mosse alla funzione “social”, colpevole secondo alcuni utenti di essere lesiva della privacy. Marchiori ha prontamente spiegato che, nel momento in cui si attiva la funzione social, si rinuncia all’anonimato e quindi si permette agli altri navigatori di vedere la nostra presenza su un determinato sito web. Altre perplessità riguardavano l’interfaccia grafica e l’aspetto estetico di Volunia, Marchiori ha risposto che la sua intenzione è stata quella di creare un concetto nuovo di navigazione nella rete e che la rete deve essere un posto vivo, dinamico, ma anche familiare e personale.
Riguardo alla ricerca in rete, Marchiori ha ammesso che Volunia sia alquanto indietro nell’indicizzazione dei siti. Solo l’uno per cento dei siti web è stato indicizzato dal nuovo motore di ricerca e ci vorranno altri sette mesi di lavorazione sotto questo aspetto. A questo punto sembra che a Volunia servano ancora diversi mesi per poter risolvere i vari problemi, primo fra tutti l’impossibilità di entrare in siti come Google, Facebook, Twitter e YouTube. Per fare tutto ciò serviranno mesi di lavoro e soprattutto buoni investimenti. Nel frattempo però, Volunia ha avuto un riscontro discreto, anche all’estero.