[galleria id=”35″]Attraversare l’Atlantico o anche solo la Manica potrebbe riservare brutte sorprese per chi viaggia col laptop. Da un po’ di tempo infatti, con l’aumentare delle paranoie per il terrorismo, le guardie di confine degli aeroporti di Stati Uniti e (limitatamente) Inghilterra hanno preso la pessima abitudine di esplorare il contenuto dei dischi rigidi dei viaggiatori alla ricerca di informazioni criminali, o più o meno tutto quello che potrebbe attirare la curiosità di un poliziotto troppo zelante. Un genere di trattamento che, si dice, rischia di estendersi anche alle dogane di molti altri paesi del mondo. Siccome, purtroppo, molti proprietari di computer hanno la coscienza sporca, e dato che non posso approvare una simile invasione della privacy, ho deciso di cercare e radunare in un articolo dei metodi per cercare di proteggere i vostri dati sensibili dai malvagi sgherri del potere costituito (mi sento un po’ più punk ora che l’ho detto…:D).
Crittografia
Purtroppo, ciò che potete fare è piuttosto limitato. Di fronte ai mezzi di uno stato noi privati cittadini siamo praticamente impotenti, ma almeno possiamo provare a distrarre i suoi imperfetti ed umani rappresentanti con alcuni semplici trucchi.
Il primo è TrueCrypt. Esistono altri software di crittografia, ma questo è il mio preferito ed è anche gratuito. Serve a creare una partizione occultata all’interno del vostro sistema, in cui nascondere i vostri file di lavoro, le vostre foto più… Beh, avete capito perfettamente quali, oppure tutto quello che potrebbe comunque compromettervi e risultare sospetto. Ho parlato di questo programma qui e qui, e devo dire che l’ho sempre trovato comodo e facile da usare. Una delle sue feature più interessanti riguarda il suo “camuffamento plausibile”, cioè la capacità di creare una doppia partizione criptata con, ovviamente, due password. Una porta ai vostri veri file riservati, l’altra ad una partizione di copertura in cui potete mettere materiale diverso per sviare i sospetti.
E proprio nel sospetto giace l’insidia maggiore di questo metodo: avere TrueCrypt sull’HD, o dare ad intendere di avere file segreti equivale a dichiarare di avere qualcosa da nascondere. Se la polizia di confine avesse qualche sospetto, potrebbe copiarvi l’HD oppure addirittura confiscarvi il portatile per ulteriori analisi: in quel caso sarebbe davvero dura salvare la vostra privacy dai potenti mezzi di un intero stato.
Chiamami “Yc@rSm4#lLs”
Siate in ogni caso certi di inserire una password molto sicura, quindi difficile da ricordare, composta da molti numeri, cifre e caratteri speciali. Le lettere dovranno essere sia maiuscole che minuscole, concentrando i simboli al centro della parola… E persino questo potrebbe non bastare.
Ciò che non c’è non può mettervi nei guai
Il secondo metodo è certamente il migliore in assoluto: consiste nel cancellare tutto quello di compromettente che avete sul vostro portatile. Per assicurarvi di farlo fuori davvero dovrete anche ricorrere a mezzi come Eraser, perchè quello che non esiste non si può trovare. Se siete nel dubbio, eliminatelo: un portatile lindo e pulito è il migliore passaporto sulla faccia della terra, e ricordatevi anche di pulire il vostro browser da cache, cookie e cronologia. Ultimo consiglio utile, prima di mettervi in viaggio spegnetelo, evitando lo standby o sleep che dir si voglia, che preserva i dati in memoria. Può sembrare brutale, ma davvero è l’unica maniera per salvarsi sempre la pelle.
Portability
E se proprio vi servissero quei dati segreti? Niente di più facile: siamo nel 2008, tre quarti della vostra vita è online, quindi metteteli lì in appositi servizi di stoccaggio dati, tipo box.net. Saranno certamente più al sicuro che sotto agli occhi di un poliziotto di confine! E se siete più bravi di così, usate il vostro personale web host con protocollo SFTP, magari tramite Syncback. In entrambi i casi potrete scaricare di nuovo la vostra roba una volta passati dall’altra parte.
Non è poi del tutto necessario nascondere i propri dati su Internet: se volete accollarvi il rischio, esistono apposta quei bellissimi aggeggi chiamati chiavette USB, e con un programma crittografico come AxCrypt o simili potete nascondere tutto in sicurezza al suo interno. Attaccati al vostro portachiavi, probabilmente non attireranno l’attenzione. Probabilmente!
In ogni caso, la mia opinione personale è che i paesi che frugano i dati dei loro cittadini e degli stranieri non ottengano da questa procedura assolutamente nulla se non un aumento del panico e, di riflesso, un’ondata di malcontento da parte di povera gente intrappolata senza ragione nelle maglie della giustizia. Lo sanno tutti che i veri criminali, cyber o meno che siano, non hanno bisogno di nascondere alcun dato su di un laptop, e che nulla di valido verrà mai trovato in queste incivili e seccanti perquisizioni.
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