Siccome la cultura di quelli che vengono comunemente definiti “Latinos” sfugge ai confini di singole nazioni, due organizzazioni commerciali dell’America Latina hanno deciso di mettere assieme le proprie risorse e proporre all’ICANN una nuova estensione, .lat per l’appunto. L’idea è di creare unificazione in un’insieme di culture molto vicine fra loro socialmente e storicamente, ma sparse per i continenti, in modo da differenziarle e valorizzarle ovunque siano.
Le due organizzazioni, rispettivamente la messicana NIC Mexico e l’internazionale eCOM-LAC intendono portare avanti la lotta per il riconoscimento di questo nuovo mezzo di espressione allo scopo di favorire lo sviluppo di Internet nei paesi del Sud America, in modo da potenziare gli aspetti culturali, commerciali e di social networking di questo continente. Qualcuno è già pronto a sostenere che questa manovra sia autolesionista, una ghettizzazione auto-inflitta. Del resto, non potremmo però dire lo stesso del dominio .eu (a mio parere piuttosto sottosviluppato)?
A quanto pare, dall’altra parte del mondo, qualcuno ragiona sulla la stessa lunghezza d’onda: simili sforzi organizzativi sono stati approvati dal suddetto ICANN per quel che riguarda il dominio .asia.
Ma, in definitiva, si tratterà di globalizzazione o di campanilismo?
