Io finora non ho trovato un solo accademico che non ami dissuadere i suoi studenti dall’usare Wikipedia. D’altro canto, non ne ho ancora trovato uno che non la usi segretamente… Tutti quelli che denigrano l’enciclopedia comunitaria online generalmente non ne capiscono nè i pregi nè i veri difetti. Martha Groom, professoressa all’Università di Washington-Bothell ha scelto di dare il proprio contributo invece di vituperare ciecamente, e l’ha fatto grazie ad una manodopera di qualità: i propri studenti. Infatti ha chiesto loro di creare o editare in modo significativo un articolo di Wikipedia invece di assegnare una semplice tesina.
Il corso della Groom è di Storia Ambientale, e a quanto pare la quantità di dati sulla sua materia era piuttosto sottile sull’enciclopedia online e quindi lasciava tutto lo spazio necessario alle ricerche di una classe intera. Il risultato dell’esperimento è stato particolarmente positivo: dovendo sottoporre il proprio materiale agli occhi del mondo, e non solo a quelli di un professore, gli studenti hanno dovuto raffinare ed esporre con molta attenzione il soggetto del proprio articolo, mirando ad un livello superiore alla media dei loro lavori usuali. Come ulteriore difficoltà, cosa che accade regolarmente su Wikipedia, alcuni sono stati aggrediti dai soliti editor con tendenze assolutiste, che non gradiscono affatto punti di vista personali o critici (che nelle università americane, invece, sono generalmente molto incoraggiati). Uno dei grossi problemi di questa enciclopedia, infatti, è che ci sono persone spesso molto qualificate, ma che sacrificano alla precisione la comprensibilità e l’esposizione degli articoli. Poi ce ne sono altre pronte a scatenare flame per difendere i propri punti anche contro l’evidenza… Ma tutto sommato per gli universitari è stata un’esperienza di vita: sono cose che succedono normalmente quando pubblichi un articolo accademico.