Una piccola inchiesta via Internet: i cinesi e le loro contraffazioni più eclatanti

Simbolo olimpico Pechino 2008I cinesi sono gli imperatori indiscussi delle copie, dei tarocchi e dei falsi (non d’autore). Avevamo già parlato delle copie di Vista a un dollaro, ma la rete è un pozzo senza fondo. Chiunque voglia approfondire un argomento troverà decisamente di che divertirsi: Internet offre sempre decine se non centinaia di articoli che i giornali e i telegiornali trattano solo superficialmente. Ecco quello che si può trovare dando un po’ la caccia ai “pirati” del paese più popoloso del mondo:

  • Una Disneyland totalmente fasulla, con tanto di personaggi “clonati”, rubati alla Disney e agli anime giapponesi.
  • Un telefonino così ben fatto che quando l’originale LG è arrivato sul mercato è stato ritenuto dai cinesi una volgare imitazione del LORO cellulare.
  • Copie di tre quarti della produzione Apple, compreso il non ancora commercializzato iPhone.
  • La copia della Smart e la famosa finta Ferrari d’Epoca di Shangai.
  • E, per finire in bellezza, una copia dell’intera azienda giapponese NEC. Sì, avete letto bene, hanno copiato TUTTA l’azienda, rete di distribuzione e consiglio di amministrazione incluso.
  • E la polemica potrebbe continaure, a dire il vero, perchè il governo cinese si è sempre rifiutato di agire per fermare questa serie di furti di proprietà intellettuale del resto del mondo, ma quando ha cominciato a scoprire delle copie del proprio merchandising creato per le Olimpiadi di Pechino del 2008 il suo atteggiamento è cambiato radicalmente. Ora, infatti, ogni ambulante scoperto con materiale olimpico contraffatto viene spietatamente punito. E anche il sito che descrive tutto il look e l’immagine dell’evento è piuttosto puntiglioso nel decretare cosa non dovrà essere copiato! Che coerenza, signori miei…

    Impostazioni privacy