Un click sul “Mi piace” di Facebook può costare 15 anni di carcere (in Thailandia)

facebook mi piace
Il tasto “Mi piace” di Facebook è di uso comune in Italia, questo è usato per esprimere il proprio apprezzamento per un post, uno status, una foto, un video… Le cose non vanno esattamente allo stesso modo in Thailandia, dove un semplice click su un Mi piace può costare fino a 15 anni di prigione. Qui infatti diffamare o offendere un qualsiasi membro della famiglia reale tramite un post, un commento inopportuno, la condivisione di un messaggio, un articolo… è punibile con una pena che va dai 3 ai 15 anni di carcere.

Il ministro thailandese per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione Anudith Nakornthap ha dichiarato che la diffusione diretta o indiretta (quindi anche la semplice condivisione) di contenuti illeciti è un reato. Chiunque clicchi su “Mi piace” su un commento considerato offensivo potrà essere inquisito. Anche se questa persona si dovesse trovare all’estero, la causa potrà essere comunque avviata e una volta che il “colpevole” sarà rientrato in Thailandia potrà essere perseguito. Secondo la legge thailandese, anche il proprietario del sito nel quale compaiono contenuti offensivi può essere ritenuto colpevole, detto ciò anche lo stesso Mark Zuckerberg potrebbe essere perseguito (scenario non proprio plausibile).
 
La monarchia ha comunque preso provvedimenti per limitare i commenti lesivi nei confronti della famiglia reale e ha chiesto a Facebook di collaborare alla rimozione dei contenuti offensivi (in tutto circa 10.000 pagine). Ciò dimostra come in molti paesi la libertà d’informazione e di espressione sia molto limitata, vedremo se Facebook si piegherà alle richieste della Thailandia. La questione è comunque preoccupante e fa riflettere su come i social network siano temuti e sottoposti a leggi antidemocratiche, per fortuna qui in Italia non si può essere arrestati per un “Mi piace” o per un “Condividi” di troppo.
 
Immagine tratta da: Tuttogratis.it

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