Ubuntu Satanic Edition: Linux per i dannati

ubuntu satanic edition

In realtà non è necessario per forza essere dannati per poter utilizzare ed apprezzare questa versione di Ubuntu. La miglior caratteristica della struttura di questa release di Linux è probabilmente la sua configurazione, talmente flessibile e facile da modificare (grazie anche ad un’ottima documentazione) che, contrariamente al nome che la contraddistingue, non sarà necessario invocare satana durante il processo di installazione. A differenza della Ubuntu Christian Edition (temporaneamente sospesa) e della Ubuntu Muslim Edition, le quali hanno entrambe alcune applicazioni legate specificamente alla religione, la Satanic Edition ha la sua peculiarità nella vasta libreria di temi, wallpaper, effetti sonori e splash screen, non fornendo quindi alcuna applicazione di inclinazione satanica. Questa versione di Linux, a dispetto delle grafiche particolarmente curate e ben renderizzate, lavora in modo particolarmente veloce e senza aver dimostrato, fino ad ora, particolari difetti; può essere inoltre ottimizzata per il wide screen e disinstallata, lasciando inalterate le versioni precedenti di Linux, installate a priori. Ci sono poi diverse guide per l’installazione e la configurazione sia per Ubuntu che per Kubuntu. Indovinate qual’è il numero della Satanic Version? La 666.4, ovviamente.

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