Ubuntu è riuscita a guadagnare poco a poco i consensi della maggior parte degli utenti Linux (e non solo, attirandone di nuovi), proponendosi come distribuzione facile da usare, ma comunque estremamente potente e versatile. Nata partendo dal nucleo dell’apprezzata ma più complessa Debian, è riuscita a portare al mondo di Linux una facilità d’uso, di installazione, configurazione e aggiornamento che gli mancavano.
È sempre stata una distribuzione gratuita, sia che la si scaricasse online che si ordinassero i CD e DVD, e forse anche questo ha contribuito alla popolarità di questo ottimo sistema operativo open source (oltre, ovviamente, al fatto che sia ben realizzata).
Il ciclo di rilascio degli aggiornamenti prevede una nuova versione ogni 6 mesi, con un numero di versione indicato da due numeri, relativi rispettivamente all’anno e al mese di uscita. L’ultima versione, la 10.10, identificata anche dal nome in codice Maverick Meerkat, è prevista per il 28 ottobre, ma è stata appena rilasciata in versione alpha, in modo da poter effettuare i primi test.
Questa versione alpha non introduce sostanziali novità, ne sul versante grafico (a parte la cronologia dell’Ubuntu Software Center), che ormai, rispetto agli inizi, sembra più un’unione tra l’aspetto di Mac OS X e quello di Windows, ne su quello degli aspetti meno visibili del sistema. Le maggiori novità, già preannunciate, come Windicators e Unity, arriveranno in seguito.
Chi volesse, può provare questa versione (che non è da ritenersi stabile) scaricandola a proprio rischio e pericolo.
La versione stabile è invece la 10.04. Chi volesse iniziare a provare Ubuntu può partire da questa e poi, una volta disponibile la 10.10, procedere all’aggiornamento direttamente dalla propria installazione, senza scaricare nessuna immagine disco o ordinare alcun CD o DVD.
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