In occasione del quarto ed ultimo dei tornei del Grande Slam, la Tennis Integrity Unit ha comunicato agli atleti l’utilizzo dei social network per tutta la durata della gara.
Al fine di impedire la violazione delle norme anti corruzione, poste dalla Federazione Internazionale di Tennis, è stata inviata una e-mail a tutti i partecipanti alla gara, per invitarli a non utilizzare Twitter o Facebook per non rischiare di diffondere notizie riservate.
La più grande paura è quella che i giocatori, in buona fede ed a loro insaputa, possano scrivere sul famoso sito di microblogging notizie come situazione metereologica e condizione dei campi, rivelando così importanti informazioni che sconvolgerebbero il mondo delle scommesse.
Il divieto non riguarda esclusivamente i tennisti, ma è anche esteso a tutti coloro i quali siano direttamente o indirettamente legati ai campi di Flushing Meadows, perenti dei giocatori compresi. Anche il Comitato Italiano Arbitri di Pallacanestro italiano ha minacciato dure sanzioni per tutti i suoi tesserati iscritti a social network, forum e mailing list.
Ancora una volta, in Italia, si guarda con grande diffidenza e preoccupazione alle nuove forme di comunicazione digitale, considerandole sempre più una grossa minaccia anziché un’enorme risorsa. Come per ogni tipo di strumento, l’unico obbligo dovrebbe essere il suo corretto utilizzo.