Twitter e l’ingiunzione cinguettata

Un importante commentatore politico britannico, navigando sulla famosa piattaforma di microblogging, ha scoperto un falso account a suo nome.

Donal Blaney, famoso avvocato ed opinionista politico, ha ottenuto da un giudice di Londra l’autorizzazione per spedire un documento ufficiale direttamente all’utente proprietario dell’account incriminato. L’opinionista prevede un vertiginoso aumento dei suoi lettori, incuriositi sull’esito dell’operazione.
 
Sembrerebbe merito della Griffin Law, la compagnia legale creata dal giornalista stesso, l’opera di persuasione indirizzata al giudice Matthew Richardson, che ha fornito il proprio appoggio al fine di rintracciare l’utente “pirata” ed obbligarlo alla cancellazione immediata del finto account.
 
L’avvocato, infastidito dai commenti rilasciati a suo nome, ha quindi deciso di inviare via mail un’ingiunzione, spiegando che la legge permette l’invio di documenti legali tramite posta elettronica. Non solo obbligato a rimuovere tutta la sua attività, ma anche a rivelare l’identità al giudice.
 
L’utente potrebbe semplicemente ignorare quanto spedito dall’avvocato, il quale ha immediatamente dichiarato che, nel caso lo sprovveduto user dovesse, stupidamente, ignorare quanto riportato nel documento inviato, Blaney è pronto a ricorrere nuovamente in tribunale.

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