Per circa 80 minuti, ieri sera Twitter è rimasto down. Dopo una ripresa del servizio a singhiozzo, all’hashtag #twitdown sono iniziate le supposizioni sulle possibili cause del blackout e qualche utente ha anche ironizzato sull’accaduto. Dopo che gli utenti sono stati lasciati orfani per circa un’ora della piattaforma di microblogging, Twitter ha comunicato “Gli utenti potrebbero trovare qualche problema nella connessione a Twitter. I nostri ingegneri sono al lavoro per risolvere il problema“. Ecco le cause del blackout che ha (quasi) provocato un esodo su Facebook e Google+.
Andando con ordine, il blackout è iniziato attorno alle 18:30, in pochi minuti è arrivato un comunicato che informava gli utenti dei problemi di servizio, ma non erano ancora note le cause del problema ne i tempi necessari per il ripristino del sistema. In caso di questo genere di blocco dei servizi Web più popolari, Twitter è proprio il luogo in cui iniziano a circolare le prime voci e le prime ipotesi sulle cause del “silenzio”. Cercando di evitare l’esodo su Facebook, gli appassionati di tweet e cinguettii si sono spostati su Google+, che è diventato il luogo di aggregazione principale.
Da Roma a New York, da Tokyo a Buenos Aires, Twitter è rimasto in silenzio fino alle 19:15. Fino a quel momento, i browser riportavano un “La pagina Web non è disponibile“, neanche tramite le app Twitter per smartphone e tablet era impossibile accedere al servizio. Una volta ripristinato il servizio, l’hashtag #twitdown è entrato rapidamente nella Top Ten italiana. Ecco alcune dei commenti più divertenti:
È stato attivato il numero 45500 per donare 2 euro alle vittime del #TwitDown tramite SMS o telefono fisso. Abbiamo bisogno di voi
Durante il #TwitDown, non sapevo come contattare mia madre. Ero così disperato, che sono dovuto andare nell’altra stanza a parlarle.
Scegliamo un posto in ogni città dove trovarci in caso di altri #twitdown. Ci riconosceremo dallo sguardo perso fisso sugli smartphone.
Mi sono persa il #twitdown. State tutti bene? Ci sono stati feriti?
Durante il #Twitdown ho immaginato una migrazione di massa su Facebook accolti dall’hashtag #tornatesuTwitter
Chissà quanti bimbiminkia, durante il #twitdown, hanno chiesto un nuovo pc al padre perchè il loro non inviava più tweet a Bieber.
Se Twitter oggi è come la televisione ieri, aspettiamoci un boom delle nascite tra 9 mesi
Twitter è per caso passata a Microsoft?
Erano i Maya che volevano fare uno scherzone…
Panico, per un attimo ho temuto di dover tornare alla vita vera
Parliamo ora delle cause del down di Twitter. Dopo la comunicazione “I problemi sono stati risolti e tutti i servizi sono attualmente operativi“, e il sospiro di sollievo degli utenti, sono state comunicate le cause del blocco. Il responsabile è stato un bug a cascata “L’interruzione di oggi è dovuta a un bug a cascata in uno dei componenti della nostra infrastruttura“, il problema non aveva dunque cause esterne, ma è stato provocato da un errore interno. Nel blog rassicurano “Negli ultimi sei mesi, abbiamo raggiunto la massima stabilità e affidabilità di sempre: minimo il 99,6% e spesso il 99,99%“, sono inoltre state smentite le voci di un blocco causato dagli Europei di calcio 2012, dai nuovi uffici di Twitter o dagli avatar in gif. Dopo il down di Facebook in marzo, ora è stato il turno del sito dell’uccellino Harry.