Da quando è stata introdotta la timeline di Facebook ci sono state molte proteste e le polemiche contro il diario del popolare social network non si placano. Molti ritengono la nuova configurazione grafica di Facebook qualcosa di poco funzionale e il fatto che sia stata automaticamente introdotta in tutti i profili ha causato una forma di resistenza, le cui ragioni spesso sono difficili da comprendere. In realtà, riflettendoci, non si riesce a capire bene perché gli utenti di Facebook hanno manifestato una così esplicita antipatia nei confronti della timeline di Facebook.
D’altronde se non vogliamo, possiamo anche fare a meno di avere un profilo sulla nota rete sociale. Eppure no, continuiamo a mantenere la nostra iscrizione a Facebook e a lamentarci inesorabilmente per le modifiche apportate dalla società di Mark Zuckerberg.
In effetti ultimamente Facebook da questo punto di vista si sta dimostrando molto attivo, apportando cambiamenti che vogliono attirare di più la simpatia da parte degli internauti. Basti pensare al fatto che sulle pagine degli artisti è arrivato il pulsante “ascolta” per una fruizione migliore della musica su Facebook.
Eppure la timeline di Facebook dovrebbe essere soggetta anche ad una maggiore personalizzazione, specialmente nella copertina, e questo dovrebbe essere qualcosa che gli utenti potrebbero apprezzare. D’altronde anche lo scorrimento cronologico della timeline consente una maggiore scelta anche per quanto riguarda gli avvenimenti da mettere in evidenza.
E’ vero che la visualizzazione a due colonne potrebbe rendere l’impatto un po’ più confuso, ma è veramente tutto questo a suscitare le lamentele? In realtà forse si tratta di lamentele che trovano la loro causa in una situazione più ampia. Da un lato è vero che gli Italiani sono un po’ abituati a lamentarsi di tutto, abbiamo una resistenza al cambiamento, quasi come se tutte le novità ci spaventassero.
E’ vero che stiamo vivendo una situazione economica non facile e questo si riflette inevitabilmente su tutti gli aspetti della nostra vita, ma non bisogna dimenticare che conta molto l’innovazione nella dimensione social. In Italia le connessioni internet sono le più lente tra quelle dell’Europa occidentale. Il Wi-Fi non è così diffuso come dovrebbe essere nelle nostre città. Forse non sarebbe il caso di protestare e di lamentarci per tutti questi aspetti di una mancata innovazione tecnologica, che non ci permette di usufruire nella rete in tutti i suoi aspetti più straordinari? Meditate, gente.