Terremoto: Twitter è il “testimone” più vicino ai fatti

Terremoto in AbruzzoOrmai sembra di cantare sempre la stessa canzone: ogni volta che succede un fatto di cronaca importante, specie se si tratta di tragedia, mi trovo a scrivere di come sia stato proprio Twitter uno dei canali privilegiati. 

Ieri ho scritto a caldo, al mattino, quando ancora si sapeva poco: con il passare delle ore però tra tutti gli hashtag quello prescelto per le informazioni sul terremoto in Abruzzo è risultato essere #terremoto. Ed è stato un “canale” utile, specie per chi poteva fare poco altro che guardare da lontano, donare sangue, cercare un modo per aiutare. Centinaia di utenti di Twitter hanno aggregato micropost, condiviso informazioni, notizie fresche, appelli, storie, fotografie della tragedia all’Aquila. Utenti italiani, sì, talvolta direttamente coinvolti, ma anche stranieri solidali, tutti uniti su un mezzo di comunicazione che molti definiscono spersonalizzante ma che si è rivelato, per l’ennesima volta, l’esatto opposto.
 
Per quanto piccola, farò anche io la mia parte nel condividere un paio di link che ho visto su Twitter o su Facebook per dare una mano:

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