Se vi preoccupate della vostra bolletta, o comunque del vostro impatto sull’ambiente, vi potreste chiedere qual’è la tattica migliore per gestire l’energia del proprio laptop.
E’ meglio tenerlo sempre attaccato oppure staccarlo ogni volta che si carica finchè dura la batteria? Slate pone la questione in modo piuttosto interessante.
Stando ad un loro articolo, dal punto di vista ecologico si fa già la scelta giusta comprando un laptop e sostituendolo al proprio desktop: questa tipologia di computer è già ottimizzata per salvaguardare le proprie riserve di energia, perchè ovviamente più consuma, meno durerà la sua batteria. Dove un sistema fisso può semplicemente sprecare più elettricità favorendo le prestazioni a scapito dell’efficienza energetica, un portatile deve sempre scendere ad un compromesso per “sopravvivere” il più a lungo possibile.
Partiti da questo presupposto, ora bisogna rispondere alla domanda iniziale: “Lo tengo attaccato o staccato?”
Certo, tecnicamente mentre state usando la batteria non state consumando alcuna corrente addizionale, ma ci sono altri fattori in gioco:
- Mentre caricate la batteria, sprecate un po’ di corrente che viene trasformata in calore.
- La batteria staccata per sua natura perde gradualmente ma costantemente un po’ di carica.
- Mentre usate il computer a causa delle leggi della termodinamica la batteria non sarà efficiente al 100%.
Questo vuol dire che usando costantemente il notebook tramite la sua batteria, perderete sempre un po’ di preziosa elettricità. Ne deriva che conviene quando possibile restare attaccati alla corrente mentre si usa il proprio computer.
C’è un “ma”, purtroppo. Dovete infatti trovare un equilbrio tra il preservare la batteria e lo spreco di corrente. Servirà usarla regolarmente, perchè secondo molti una batteria tenuta sempre in carica si danneggia. Di fatto è probabilmente necessario fare talvolta dei cicli di carica/scarica completi, anche solo per fornire ulteriori dati al vostro computer (che monitora sempre l’attività energetica in atto e ha bisogno di dati concreti sullo status della vostra batteria).
Ci sono anche altre considerazioni da fare. Ad esempio, date un’occhiata ai setting della gestione energia del vostro PC portatile. Probabilmente scoprirete che è possibile fare in modo di migliorare leggermente i consumi attraverso quel pannello di controllo anche quando siete attaccati alla corrente, dato che i portatili generalmente sono configurati per essere più “spreconi” quando hanno una presa a disposizione. Vi accorgerete dell’effetto di questa nuova configurazione quando il computer si comporterà nella stessa maniera sia quando è in carica che quando è staccato: ad esempio ci sarà lo stesso intervallo di inattività per lo spegnimento del monitor (che, detto per inciso, comunque sarà un po’ meno illuminato).
Infine, se possibile o consigliato, avete a disposizione una tattica ulteriore: potete rimuovere la batteria dal vostro computer ed usarlo tenendolo direttamente attaccato alla corrente. Purtroppo non sempre è il caso: alcuni computer come quelli della Apple riducono brutalmente le proprie prestazioni in questa modalità). Se ritenete di poter fare a meno della batteria molto a lungo, tenetela comunque sempre parzialmente carica (nè “vuota”, nè “piena”) e assicuratevi di segnarvi su Google Calendar o Remember the Milk (o qualsiasi altri tipo di agenda usiate) un “appuntamento” regolare con le vostre pile, per fare loro un ciclo di ricarica periodico.
Per finire, se siete ancora curiosi a riguardo di vita, morte e miracoli delle batterie moderne, vi indirizzo verso BatteryUniversity.com, un sito decisamente interessante sull’argomento.
P.S.. se siete su Linux e volete assicurarvi di quanto consuma il vostro PC, vi ricordo dell’esistenza di PowerTop.
Immagine di jimmyroq
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