Inutile dire che le mosse di Novell sono ritenute molto controverse dalla comunità open source: dopo due anni e mezzo, il patto di alleanza con Microsoft continua a portare frutti molto particolari, e se ne vedono gli effetti anche nella nuova edizione di SUSE Linux, la variante enterprise del sistema operativo creato da questa azienda (il fratello “free” si chiama OpenSUSE).
Se vogliamo rimanere obiettivi, non c’è assolutamente nulla di male nel voler usare software proprietario in un sistema operativo open source: lo fa Ubuntu, lo fa PCLinuxOS, lo fanno tanti altri, anche solo con i driver delle schede video. Il “problema” di SUSE Linux Enterprise 11 (prestissimo in uscita) è che usa il software proprietario della Bestia Nera per eccellenza, la multinazionale di Ballmer e Gates. I risultati di questo patto? Ecco qualche esempio delle sue feature:
- Viene inclusa Moonlight, un’estensione di Firefox che permette a Linux di visualizzare i contenuti di Silverlight, la piattaforma software multimediale di Microsoft.
- Vengono letti i file Windows Media di ogni tipo senza difficoltà.
- E’ allegata la versione Novell di OpenOffice 3, che è compatibile con i più recenti documenti di MS Office.
- SLE 11 (questo il nomignolo ufficiale della distro) è molto facile da gestire per un amministratore che deve far funzionare il sistema in un ambiente misto con altre macchine Windows.
Queste, ovviamente, sono solo caratteristiche di interoperabilità. Per quanto riguarda tutto il resto, SLE 11 resterà un ottimo sistema, particolarmente adatto ad un’impresa commerciale che magari finora si era dissanguata per pagare Microsoft, e che in tempi di crisi vorrebbe comunque fare un upgrade. Scegliendo SUSE si può vivere molto felici, con costi drammaticamente inferiori a quelli di Vista (una copia da desktop, tanto per citare un prezzo, costa al momento 47 euro) e comunque mantenere molta compatibilità con il passato.
Insomma, una questione di pro e di contro.